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E testimonianza ne potrebbe far tuttavia la lingua d'assai cacciatori, se per altre ragioni non convenisse a loro il silenzio . La favola di questo romanzo è tratta da una tradizione popolare in Germania; però è un soggetto bello ed opportuno per un poeta tedesco.

«Terrai presente che scopo nostro è di recarci in patria non per contrariare l'andamento attuale delle cose, e i Governi che v'acconsentano; ma per accomunarci ai buoni, e d'accordo con essi andare innanzi pel meglio del paese; ma che noi preferiremmo lanciarci ove una via ci fosse aperta ad agire contro il tedesco, contro cui devono essere rivolte senza tregua le ire di tutti; e tanto più lo vorremmo, perchè la gente che ci accompagna è mossa da questo ardentissimo desiderio: perchè questo avvenga ti recherai: «1.

Nei primissimi giorni della guerra, un professore tedesco, in non ricordo quale giornalone di Monaco, ammoniva solenne: «Ricordino soprattutto i nostri nemici che dinanzi alle nostre schiere non marciano i quattrocentoventi, bensí la vergine egidarmata Minerva».

|All'imperial regio governo| Sulla traduzione dal tedesco di un Libretto di nomi.

Ma, allorché si incomincia a presentare a' fanciulli molti interi vocaboli da leggere, uno de' libri piglia una strada, l'altro ne piglia un'altra; e non par dubbio che il tedesco s'abbia scelta la migliore. Ecco quel che fa l'italiano.

Sapete che cos'eragli accaduto? Gli avevano rapita la figlia. Un ratto! gridò il tedesco. La cosa è seria, terremoto! Il polacco colmò la tazza e la trangugiò d'un fiato. Ma si conosce almeno l'autore d'un vile rapimento? chiese il tedesco. È un cotal conte Alberto Sampieri, che la fece condurre nel suo castello di Magenta. Allora non resta che denunciarlo all'autorit

L'idea di questa cantica non è tutta mia. Il tema vennemi fornito da un romanzo storico tedesco, ch'io lessi gi

Ma nella guerra mossa dal tedesco alla nuova impresa non entrava affatto la "macchina a tispiasé" come egli chiamava la duchessa di Casalbara.

«Era un tedesco che m'insegnava il canto. Quando lo conobbi, era giovanissimo; e dirigeva gi

I tedeschi, per solito, stanno terra terra, salciccia, pipa, e gotto di birra. Ma se, dio ci scampi e liberi, spiccano il volo, eccoli d'un balzo tra la piú fitta nuvolaglia metafisica. Nel cielo azzurro e limpido, nessuno ha mai visto un tedesco, se non brevi istanti, e quando s'era perfettamente infrancesato, come Heine, o grecizzato, latinizzato, italianizzato, come Goethe: e nemmeno bastava.