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Gli spaccalegna abitavano una specie di tana: due buche basse, l'una dietro l'altra, colle pareti annerite dal fumo e dall'umido. Nella prima, un gran tavolone roso da' tarli, e tutt'intorno una panca sgangherata, serviva di desco; nella stanzaccia appresso dormiva la famiglia; uomini, donne, e il ciuco insieme.

È Roma, è Roma, questo sepolcrale fetore!... Roma, la mia capitale!... Roma, immensa topaia, gran mucchio di cartacce, lugubremente colonizzato da migliaia sorci, di tarli, di scarafaggi ufficiali! Le cupole, gonfie pance di giganti, galleggiano nei vapori violetti del crepuscolo, qua e l

"Buonaparte! nota bene che io la prendo larga: Buonaparte, da quell'uomo di vasti concetti ch'egli era, intese convertire i mari in deserti, e farvi perire la odiata Inghilterra, come Palmira o Tebe dalle cento porte. La Inghilterra vinse, ma il suo nemico la lasciò ferita a morte nelle viscere. Buonaparte periva, dacchè le vite degli uomini sono corte, ma quelle dei popoli prima di morire si dibattono in lunga agonia: le ossa di Buonaparte ora dormono in Francia, ma la sua maladizione rode i precordii della Inghilterra come l'acqua tofanica. Adesso, figliuolo mio, vuoi tu sapere chi vinse Napoleone, chi fece capitare male lo smisurato suo concetto del blocco continentale? Noi altri tarli. Ridi? A torto ridi; chè molto minore cosa che non siamo noi muove guerra alle citt

Se fu ne' grandi corpi molto industre Natura, ove mirabil officina corcò, quanto piú parmi saggia e illustre fingendo l'apa in forma piccina! l'apa sol, ma ciò ch'umor palustre nudrisce, dico, o riscaldata brina, donde sbucarse veggio tarli e culci, vespe, cicade, mosche, ragni e pulci.

Cercava, quale sarebbe il più bel posto per farvisi scavare il sepolcro. «Bei pensieri! disse il padre Anacleto: pensieri che sono nella gioventù, come i tarli in legno prezioso! «Eppure ci si prova una dolcezza, una soave dolcezza...!

Riformare la mobilia, se non in tutto almeno in parte: tutte quelle sale tetre con quei mobili neri, roba d'altri secoli, consunti dai tarli, roba da antiquari, sostituirli con aerei, azzurri, rosei mobili di stile floreale; e bianco e oro alle pareti; e su la spianata invece di quei funebri cipressi, spianarvi un lawn-tennis, e perchè no? sostituire il vecchio e geometrico giardino all'italiana con tutti quei vasi di limoni, con tutti quei corridoi di verdura, con un vago e vario giardino all'inglese.

E fu uno scoppio universale di risa, un nembo d'arguzie, una gazzarra di festosi motteggi, quando venne fuori, da quelle pagine ingiallite dal tempo e rose dai tarli, la vera storia di Percivalle Doria, trovatore di Carlo d'Angiò, poco dianzi svisata, anzi rifatta di pianta, dall'amico di Aloise.

Siete sempre coi vostri libri, zia. Vi guastate la vita. Vedete, io non ne leggo mai e trovo molto naturale che Cesare mi sposi... Chinò il capo di nuovo e si mise a disporre le calze nel cassone, uno strato fitto e multicolore su cui il bianco dominava. Ci metto dello spigonardo, zia? domandò Cecilia che non poteva tacere. Lo spigonardo, dicono, conserva la seta dai tarli.

PANDOLFO. Se son vecchio son tagliato a buona luna, e il legno tagliato a buona luna dura gran tempo gagliardo e non fa tarli: «Il vino vecchio è miglior del nuovo», «Gallina vecchia fa buon brodo», «Lardo vecchio bona minestra». CRICCA. Il fatto sta che voi non sète lardo legno vino gallina. PANDOLFO. Non sai tu quel proverbio: «Trista quella casa dove non è un vecchio»?

L'archeologia mi occupa tanto: cerco libriccini, leggo, annoto, confronto, vorrei farmi conoscere e entrare in qualche commissione, ma quante volte, quando splende il sole e le pagine sono gialle e rose dai tarli, quando la primavera regna e rifulge ed anima e suscita e tormenta, e la carta morta sta morta, quando una donna, una sposina entra a visitare la Biblioteca, una sposina con un mazzetto di viole e l'oblato sta giallo su un mucchio di libri a studiare le teorie della poesia rettorica o di Dio scolastico, quando da una finestra col sole entra il suono di un pianoforte ed io mi sento il cuore gonfio, quante volte dico: Al diavolo, o carte vecchie!