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Ma lei è un Talleyrand! esclamò la duchessa che non aveva perduta una parola di quel discorso.

Da lungo tempo egli aveva accomodato il suo avvenire e carezzava il fantasma che aveva costrutto. Egli gitterebbe la sua guaina di prete come lo avevano fatto Sièyes, Fouché, Talleyrand, Chabot e tanti altri in Francia: egli si addirebbe alla politica, tuonerebbe in un giornale ed alla Camera, perocchè egli aveva penna e parola di fuoco, egli s'imporrebbe. Il trono episcopale era un gradino. Egli vagheggiava in questa novella vita, la vita politica, tutte le volutt

Il principe di Lavandall s'invaghì di lei e la sposò. E si fece correre il rumore che l'imperatore Alessandro il quale l'aveva veduta a Vienna, in casa del principe di Talleyrand lo avesse spinto alle nozze. Di questa unione, dopo un anno o due, nacquero due gemelli: Pietro ed Alessandro di Lavandall.

Il giardiniere diventava, issofatto, un gran personaggio, e per accontarsi ragionevolmente con esso lui, ci voleva proprio una diplomazia di quella più fine, una diplomazia da Talleyrand, e da Metternich. Ci pensò una notte e un giorno; finalmente ebbe trovato lo spediente.

Il duca era il meglio pettinato di tutti quei signori del corpo diplomatico. Alcuno non portava come lui un abito assestato alla vita. Aveva inventato un taglio di collarini che aveva messo in frega il jockey-club. Il nodo della sua cravatta era l'avvenimento di tutti i giorni e formava la disperazione dello stesso M. de Talleyrand, che viveva ancora, ed aveva sempre, come si sa, delle grandi pretensioni su questo arnese. Si occupava con assiduit

Perchè, sire, rispose Pietro il principe di Metternich ed il principe di Talleyrand

Il vecchio Baracchi, che in queste circostanze era il Talleyrand della situazione diplomatica, rimase a Milano più stordito che impaurito di questo brusco avvenimento, che sperava potesse finire in un lieto embrassons nous... Ma quando arrivò la notizia che il barone si doveva battere e battersi alla pistola, il sor Paoleto cominciò a capire che questa volta il caso era più serio.

Conforti, con talune tinte più fosche, riproduce parecchi di questi tratti. Per Conforti la parola non ha altro ufficio che quello cui le attribuiva Talleyrand, dissimulare le proprie idee, o servire il proprio intendimento. Questa parola è fluente, flessibile, ornata, simpatica, talvolta un po' gonfia. Conforti è certo uno dei migliori oratori della Camera: ma ha il buon gusto di non prodigarsi. Egli è stato ministro a Napoli di Ferdinando II, di Garibaldi, di Vittorio Emanuele. Non ha lasciato desiderio di rivederlo; ma neppure repulsione, la mala fama che contaminò altri. Gli fe' torto l'agognare a popolarit

Io interruppe Fernandina io avrei risposto: «Partite per l'India, e mandatemi vostre nuove assicurate, per mezzo della Banca di FranciaEd io sclamò la Polacca io gli avrei sciorinato: «Siate per lo meno lord Palmerston. Io non amo che i grandi uomini di Stato, come Talleyrand, Metternich... ed il marchese delle Antilles

Alla corte di Luigi XVIII, egli aveva conosciuto Paolina, figlia maggiore del duca di Saint-Cassan, amica intima della famosa nipote del principe Talleyrand.