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Ahi! perché il trono, sola cagion per cui Neron mi abborre, era mia culla? ah! che non nacqui io pure di oscuro sangue! a te spiacevol meno, meno odíosa, e men sospetta io t'era. NER. Meno odíosa a me? Tu sempre il fosti; e il sei vieppiú: ma, omai per poco. POPPEA E s'io avi non vanto imperíali, nata di sangue vil son io perciò? Ma, s'anco il fossi pur, non figlia esser mi basta di Messalina.

54 Cerca far morir lei, che morir merta, e serva a più tuo onor tu la tua morte. Fu d'amar lei, quando non t'era aperta la fraude sua: or è da odiar ben forte, poi che con gli occhi tuoi tu vedi certa, quanto sia meretrice, e di che sorte. Serbi quest'arme che volti in te stesso, a far dinanzi al re tal fallo espresso.

È veramente incredibile, incredibile come tu l'abbia potuto fare, liberato dalla disgrazia che t'era capitata! Enrico IV. Gi

Sulmona d'Ovidio, Venosa d'Orazio, Aquino di Giovenale, e altre molte, ciascuna si gloria del suo, e della loro sufficienzia fanno quistione. L'esemplo di queste non t'era vergogna di seguitare; le quali non è verisimile sanza cagione essere state e vaghe e ténere di cittadini cosí fatti.

56 Per imparar come soccorrer déi Carlo, e la santa tor di periglio venuto meco a consigliar ti sei per così lunga via, senza consiglio. a tuo saper, a tua virtù vorrei ch'esser qui giunto attribuissi, o figlio; che il tuo corno, il cavallo alato ti valea, se da Dio non t'era dato.

Ah, interruppe Lidia, sciogliendosi dalle braccia di sua madre, ah non te l'ho detto, quando mi fu riferito che t'avevan visto ai Giardini con lei? Ai Giardini! fece donna Teresa. Andavano ai Giardini insieme? Una volta, per caso, dissi, volgendomi a mia suocera. E a Lidia: quella volta, mi dicesti che t'era affatto indifferente ch'io avessi una o dieci amanti!

Quinci addivien ch'Esau` si diparte per seme da Iacob; e vien Quirino da si` vil padre, che si rende a Marte. Natura generata il suo cammino simil farebbe sempre a' generanti, se non vincesse il proveder divino. Or quel che t'era dietro t'e` davanti: ma perche' sappi che di te mi giova, un corollario voglio che t'ammanti.

72 Il destrier la magnanima guerriera gli prese, e disse: Pur tel prediss'io, che far la mia imbasciata meglio t'era, che de la giostra aver tanto disio. Di', al re, ti prego, che fuor de la schiera elegga un cavallier che sia par mio; voglia con voi altri affaticarme, ch'avete poca esperienza d'arme.

9 O misera Ravenna, t'era meglio ch'al vincitor non fêssi resistenza; far ch'a te fosse inanzi Brescia speglio, che tu lo fossi a Arimino e a Faenza. Manda, Luigi, il buon Traulcio veglio, ch'insegni a questi tuoi più continenza, e conti lor quanti per simil torti stati ne sian per tutta Italia morti.

Quinci addivien ch'Esau` si diparte per seme da Iacob; e vien Quirino da si` vil padre, che si rende a Marte. Natura generata il suo cammino simil farebbe sempre a' generanti, se non vincesse il proveder divino. Or quel che t'era dietro t'e` davanti: ma perche' sappi che di te mi giova, un corollario voglio che t'ammanti.