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Costoro, in principio, non erano i Templarii fuorchè dalle undici di sera alle cinque del mattino; gente racimolata da parecchie classi sociali, diverse di costume e d'intenti; signorotti scioperati, studenti svogliati, artisti chiacchierini, dilettanti di critica, fannulloni per elezione, ai quali scorrevano disutili le ore del giorno, di guisa che potevano impunemente dormirle, spendendo quelle della notte in lieti ragionamenti, in pazze scappate. Si radunarono una volta intorno ad una tavola d'osteria; mangiarono poco, bevvero molto, chiacchierarono moltissimo, e si separarono a notte alta, colle frasi del duetto di Pollione e di Adalgisa. Qui domani, all'ora istessa, Verrai tu? Ne fo promessa. Un'altra sera, mentr'erano seduti, capitò qualcheduno che aveva dimenticata la chiave dell'uscio di casa, e veduta la luce del gasse illuminare i vetri di una finestra sotto i portici del teatro Carlo Felice (col

Ma son costor le stelle tutte e i Soli, Che ad onor de lo strano Ospite accolse Dentro al suo tempio la gentil Carìte? Così non piaccia al dio, che l'arte e il nome D'Ausonia ha in cura! Fra cotanta luce Non splende Olimpio ancor, colui non splende, Che, la fiera spregiando arte dei padri Che tutta chiusa nel vergineo peplo Rigida custodía l'are di Vesta, Una discinta Maddalena adduce A susurrar detti svogliati e strani Per le tiepide alcove, o a tesser balli Vertiginosi fra le nubi, e un'onda Versar quinci di nenie e di sbadigli Sopra a le folleggianti anime umane. Ecco, ei viene, ei risplende. Altero e bello Ne la modestia sua con misurato Passo s'inoltra; e, benchè svelto e lieve Scivoli sovra i piè, pur non sostenne L'arguto calzolar, ch'ei non proceda Senza un qualche rumor; però ch'ei volle Sotto al tornito stivaletto, a cui Ròdope stessa invidierebbe, un nido Porre di crepitanti e scricchiolanti Genî, che possan dire anco ai lontani: Ecco il nume, adorate! In simil guisa Da l'Olimpo al boscoso Ida venía Il saturnio signor, quando a l'incontro Dolce ridente gli schiudea le braccia La placata consorte, e sotto al passo Gli stridean le selvagge aquile e il fascio Dei serpeggianti folgori. A la soglia Fermasi un tratto; la sottil mazzetta Palleggia, ed il sereno occhio d'intorno Muove in cerca di lei, vergine o sposa, Donna o dea, ch'ai suoi lauri un qualche intrecci Gentil fior di pensiero, e stilli unguenti Sopra le nevi del ben culto crine. Bice è l

Primo, a questi svogliati gli propongo un rivale e gli lo depingo di maggior valore di lui; poi, subito gli avento al petto una di queste serpi, le quali scorrendogli per lo core, lo riempiono di gielo e di veleno; appresso, sottentro con queste faci accese nel foco tartareo e l'accendo di fiamme cocenti e ardentissime, e di passo in passo lo pungo con questi chiodi, coltelli e stimoli: talché in poco spazio di tempo gli riduco non solo ne' primi amori, ma piú tosto in rabie e furori e nella forma che voi mi vedete.

Ti chiuderò ivi dentro e non ti farò uscir se non arai divorato e digesto il tutto; sederai sempre a tavola mia con maestá cesarea e ti saranno posti innanzi piatti di maccheroni di polpe di capponi, d'un pasto l'uno, sempre bocconi da svogliati. LECCARDO. Panimbolo, che mi consigliaresti per non esser appiccato? PANIMBOLO. Farti tagliar il collo prima. LECCARDO. Il malan che Dio ti dia!

Del suo di casa, li veggon svogliati, e che fuor, de l'altrui bramosi, vanno. Dovriano amar, volendo essere amati, e tor con la misura ch'a lor danno. 82 Saria la legge, ch'ogni donna colta in adulterio, fosse messa a morte, se provar non potesse ch'una volta avesse adulterato il suo consorte: se provar lo potesse, andrebbe asciolta, temeria il marito la corte.

Così titubavano paurosi, svogliati, inerti sino alla fine: non diedero un uomo, una moneta, un'arme: avevano non so quanti fucili e li rifiutarono, dicendo che se ne gioverebbero per la seconda giornata. Il Venosta accettò d'entrare, come loro delegato, in una direzione formata di Bianchi Piolti, d'un Fronti, del capo militare e di lui; ma non intervenne se non due volte ai convegni, ascoltando, mai proponendo cosa che potesse tornar utile al moto; poi si dileguò. Finalmente, richiesti, spronati, rimproverati, dichiararono che consulterebbero, prima di decidersi a cooperare, una competente autorit