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Frattanto Lorenzo ferraio, rosso come un peperone, passava dall'uno all'altro dei convitati susurrando loro nell'orecchio: Sapete, gi

Anche nel tempio, mentr'essa pregava a lato della madre, un di coloro le s'era accostato, facendole intoppo e susurrando non so quali parole da lei non intese. E intanto che quello l'aveva seguita nel Duomo, l'altro s'era fermato sotto l'arco del Coperto de' Figini: poi, all'uscir delle donne, s'erano riuniti e se n'andavano al braccio l'uno dell'altro.

E vedendo che la Carmela non parlava, ma tremava tutta e non cercava di sciogliersi dal braccio che la stringeva, riprese: Non temere, bambina... So chi sei, e non dimentico che t'hanno affidata a me. Non ti domando che una parola. Di' non ti spaventano i miei capelli grigi? La Carmela abbandonò il capo sulla spalla di lui, susurrando: Oh no! no!

«Questo è quello che non so neppure io. Pover'uomo! E mi ricordo, che mi voleva bene, ma bene assai; gli dicevano tutti che io era il ritratto vivente di madonna Ermellina, ed egli aveva coralmente amato madonna mia madre. Fecemi apprendere gramatica, ed il maestro, che ne traeva grosso salario, gli andava susurrando alle orecchie: il bello ingegno di quel vostro garzone, messere! E' mi pare di vederlo Giudice della ragione civile, e chi sa? anche Governatore, e, se la fortuna lo porta, forse Gran Giustiziere, o Protonotario della corona. Il buon uomo, pieno di questi pensieri, datimi libri, danari e palafreno, con molte lagrime, e raccomandazioni di farmi valoroso in jure, mi accomodò con certo mercadante suo amico, che partiva per Bologna, e mi mandò allo studio. Di a due mesi, venduti libri e palafreno, mi tornai a casa in farsetto; composi una mia novella; messere la credè, e aspettava il nuovo anno per rimandarmi a Bologna. Intanto io, se non aveva imparato lo jus, aveva imparato tra gli scolari tutti i vizii, che furono, sono, e potranno essere, e più. Aveva bisogno di danari, e questi mi forniva assai sottilmente mio padre, perchè con la vecchiezza suole venire l'avarizia: mi cadde in mente di rubarglieli; osservai dove tenesse il forziere; mi accorsi che stava riposto in una cameretta in capo della scala; mi provvidi di arnesi, ed una bella notte mi apprestai all'opera; apersi agevolmente l'uscio, e la cassa; tutto era andato a dovere, e gi

Ugo stette senza più coscienza, percosso e rannicchiato contro il macigno. Si svegliò e gemette: scosse la bimba: era morta? Ugo giacque ancora, e sognò la ghiacciata requie dell'avello, sognò il regno pallido dei morti, e vide come un grande cimitero coperto da un unico lenzuolo funerario. Solo il cuore gli dava tormento: e si diceva: Ecco i vermi lo forano: i vermi? Questi che martellano così sono avoltoi di rapina! Sentiva un che di tepido sul volto; al petto si stringeva qualcosa, e andava susurrando: I morti almeno credono all'angiolo della resurrezione! Ecco che coll'ala mi scalda la fronte! Ma com'è penetrato nell'avello? Qui sono alla curte, con mio padre.... Lui si sfa, ma è tutto freddo e orrendo.... Che cos'ho al petto?... La mia fascia dell'armi?... Vorrei sapere che sar

Segui la giovinetta che s’oblia nel passo, a fianco del suo forte amante, e gli s’appoggia, flessile, allacciante, susurrando una tenera follia: va come il fiume verso la sua foce: va come il sogno verso la sua stella: fatti ogni giorno una bont

Gli ultimi i faccendieri correvano, s'agitavano, si frammettevano, commentavano il testo, ronzavano strane nuove d'intenzioni regie, di promesse, d'accordi coll'estero, ripetevano parole non dette, spacciavan medaglie: al popolo spargevano cose pazze dei principi: a noi tendevano con mistero la mano, susurrando: Lasciate fare; ogni cosa a suo tempo; or bisogna giovarci degli uomini che tengono cannoni ed eserciti, poi, li rovescieremo.

Nello stesso tempo esalava l'estremo respiro il soldato vicino, susurrando a fior di labbra il gentil nome di Greetchein. Greetchein!... Mi passò innanzi alla mente la poetica creazione di Göethe e vidi in un remoto abituro una bionda fanciulla che in quel momento fissando il cielo, pregava per l'amico lontano e che gi

Nei palchi tutt'intorno v'eran parecchie di quelle donne con le quali Filippo aveva dimestichezza, e Loredana le avrebbe avvelenate dello sguardo; esse invece la fissavano insolentemente col binocolo, susurrando poi qualche parola, e insistendo così che si sarebbe detto facessero a bella posta per irritarla.

Insegnarono che i popoli possono redimersi gridando or viva Cristo or viva Barabba, e che il bandir oggi l'infamia e il capestro a Giuda, e inneggiarlo magnanimo e augusto domani, e pianger pianto di tenerezza per papa o re, susurrando all'orecchio degli avversi: lasciate fare; forti, li rovescieremo; e accarezzare un i Popoli, e l'altro, gli oppressori dei Popoli, e prima la Polonia, poi il carnefice della Polonia, e invocare la libera Inghilterra un giorno per maledirla perfida Albione appena giovi ad accattare il favore della Francia, è scienza di Stato: non avvedendosi che a quel modo si perde in ultimo l'ajuto di principi e Popoli, come gente che; non avendo fede, non ne merita alcuna.