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Le visite si susseguirono fin quasi all'ora del pranzo; e Filippo ne uscì in uno stato di fredda disperazione. Piegò il capo sul braccio sinistro appoggiato alla tavola, e restò immoto a pensare. A pensare; ma non seppe mai quanto rimanesse in quella positura. Lievemente, con un passo che il tappeto smorzava del tutto, Loredana entrò nello studio verso le otto, per chiamar Filippo a pranzo.

Come doveva riuscire incomoda l'ombra dell'imperatore a questo governo non legittimo, glorioso, libero! Il re d'altronde, almeno lui, non partecipava menomamente la prosuntuosa confidenza di Guizot, il quale nel bonapartismo vedeva soltanto una grande memoria, «che non aveva più nulla da offrire alla Francia soddisfatta». Sopra abbiamo descritto in che modo la istituzione di questo regime di ripiego fosse stata accelerata dalla paura delle mene imperiali e repubblicane. Col fatto, durante la settimana di luglio un pugno di partigiani e di veterani aveva arrisicato per due volte il tentativo di proclamare l'impero. Subito dopo, nel settembre, Giuseppe Bonaparte elevò pubblica protesta contro la nuova dinastia: ricordò alla camera di luglio che Napoleone II era stato formalmente elevato al trono, e fece appello contro la decisione del parlamento al suffragio universale come al giudice supremo delle rivoluzioni. Da allora le dimostrazioni bonapartiste, invece della rivoluzione, si susseguirono da per tutto; e la stampa di opposizione si abbandonò al gusto fazioso di dipingere il sovrano pacifico come un vincitore di battaglie. Le uniformi imperiali fecero la loro apparizione in via Varsavia e il genetliaco di Napoleone fu celebrato solennemente. Una petizione domandò al parlamento che l'imperatore fosse ricollocato sopra la colonna Vendôme; e subito Giuseppe Bonaparte prese da ciò animo ad annunziare sui giornali inglesi, che l'imperatore aveva sempre voluto la libert

Il sindaco ed altri signori si riempirono di ammirazione per le battaglie tedesche, che han fiaccato perfino la grande Francia, e riandammo insieme la storia del nostro grande Impero, la sua grandezza e la sua caduta al tempo degli Hohenstaufen, le sventure e le lotte della nostra patria che susseguirono: l'apparizione ai nostri di un Barbarossa, tarda ma feconda di un Messia; il rinnovamento dell'Impero degli Hohenstaufen negli Hohenzollern. Ciò che Arrigo IV aveva invano tentato, l'unificazione della Germania sotto una dinastia ereditaria, è stato raggiunto solo ora, dopo 600 anni. Gli Hohenstaufen caddero, perchè si allontanarono dal suolo nazionale e spostarono il centro di gravit

Se lo storico, incontratosi in questo personaggio che occupa luminosa parte negli annali della patria nostra, dovesse pronunciare un giudizio, non avuto riguardo alla condizione dei tempi in cui uscì a primeggiare fra i potenti, a' personaggi che lo precedettero e lo susseguirono nel governo della Lombardia, certo che dovrebbe lasciar correre assai libera la parola al vituperare, e tanto più se, svestitolo della sua clamide ducale, si facesse a considerare in lui non altri che l'uomo.