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Le sue parole mi ritornano tutte alla memoria. Allora ne sorridevo, ne insuperbivo: oggi pago la superbia d'un tempo. A certi momenti dubito che la colpa sia mia. Che cosa avrebbe fatto un'altra? La colpa è certamente della mia ignoranza, della mia inesperienza... «Non volle o non potè parlare? Forse non volle e non potè. Una sola volta gli domandai: «Ma come?

Perché non s'inchina? perché l'amore proprio, che notrica la superbia, non l'ha punto tolto da ; e però non vuole conscendere ministrare a' poveregli substanzia temporale la spirituale senza rivendaría.

Par lo' vedere; ed e' sonno ciechi, perché non conoscono loro me. Non conoscono lo stato loro la dignitá dove Io gli ho posti, conoscono la fragilitá del mondo e la poca fermezza sua; però che, se 'l cognoscessero, non se ne farebbero Dio. Chi l'ha tolto il cognoscimento? la superbia.

Ma Cesare, obbedendo all'impazienza della sua superbia, scosso dal ricordo d'un passato che non gli apparteneva e che aveva evocato egli stesso, interruppe: , , tutto questo è forse vero.... E, in ogni modo, io non ho alcun diritto a sapere, non ho alcun titolo per consigliare.... Vuole perdonarmi?... Perchè discutiamo di queste cose tristi?

Perdono?... Sapete voi che l'onore era la sola nostra ricchezza e tutta la mia superbia? E doveva io allevarvi e farvi due volte mio figlio perchè voi ne lo rapiste? Meno ingrato sareste, meno infame, se mi aveste ucciso. In nome di vostro padre, onoratissimo uomo, vi rinnego e vi maledico.

si` com'el fece a la pugna di Flegra, e me saetti con tutta sua forza, non ne potrebbe aver vendetta allegra>>. Allora il duca mio parlo` di forza tanto, ch'i' non l'avea si` forte udito: <<O Capaneo, in cio` che non s'ammorza la tua superbia, se' tu piu` punito: nullo martiro, fuor che la tua rabbia, sarebbe al tuo furor dolor compito>>.

Chi n'è cagione di questo? l'amore proprio e le corna della superbia. Però che, se egli avesse amato me sopra ogni cosa e l'anima di quel tapinello, e fusse stato umile e senza timore, avarebbe cercata la salute di quella anima.

Lo so: non importa diss'ella, crollando orgogliosamente le spalle. Ciò che è fuggito, non ritorna più. Io non posso amarvi di nuovo. Non importa replicò ancora lei, giunta al culmine della superbia e dell'umilt

Ogni volto che a lampi appare e spare forse è il mio: chè mio corpo non è questo solo ch’io sento e curo e movo e vesto: chi vi noma e vi scinde, onde del mare?... D’essere innumerevole è mia gloria e mia superbia; e multiforme, come te, folla; e in preda a tutti i venti, come te, che a folate scardini la storia;

«Dalle cattedre, dai libri, dai giornali noi abbiamo reagito costantemente contro l'invadenza di uno spiritualismo micidiale. Ma la superbia umana ha sordo l'orecchio alle verit