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Non temere, che è quella del sudanese. L

Dall'ombra d'un angolo, allora, la mia rugosa nutrice sudanese cantarellava tristemente, con la sua voce gracile e nera, battendo in cadenza le mani più dure che nacchere. Nella soffocazione della sera traboccante di fuoco, la voce della vecchia istoriava il silenzio di leggende crespe come teste di negri, fendute da bianche risate e coronate di piume scarlatte.

Il sudanese li aveva gi

Era la sera del 4 Settembre 1883. Il sole equatoriale, rosso rosso, scendeva rapidamente verso le aride e dirupate montagne di Mantara, illuminando vagamente le grandi foreste di palme e di tamarindi e le coniche capanne di Machmudiech, povero villaggio sudanese, situato sulla riva destra del maestoso Bahr-el-Abiad o Nilo Bianco, a meno di quaranta miglia a sud di Chartum.

Ho la sensazione di essere in un enorme tamburo sudanese martellato da un magdi che chiami a raccolta cento tribù per una guerra sacra. Ghiandusso mi porge gli occhiali d'acciaio paraschegge. Ma io li do a Menghini. Preferisco comandare cogli occhi nudi fissi nel grande occhio orizzontale della blindata. Vedo e controllo tutto.

A mezzanotte ci lasciammo con un lunghissimo tenerissimo bacio sulla soglia della casa della zia. All'alba riparto per Roma e Firenze. Mi addormentai. Risvegliandomi nella stazione di Roma vidi e sentii il mio cuore come un panno bagnato di lagrime torto fra le mani brutali da una lavandaia sudanese muscolosissima. Cuore gualcito, ma lavato, pulitissimo. Cuore fresco di bucato.

Essi si rimisero in cammino e giunsero vicini alla zeribak, in mezzo alla quale vedevansi sorgere due lunghe aste sostenenti uno stracciato vessillo egiziano. Al primo fischio che mandò Abd-el-Kerim, un sudanese uscì, abbigliato con una semplice farda bianca gettata graziosamente su di una spalla e d'un tarabisc rosso sul capo. I mahari? chiese brevemente l'ufficiale. Sono pronti.

Era il dopo pranzo dell'ultimo giorno di luglio. Pel cielo correvano disordinatamente densi nuvoloni di una tinta lattea, spinti da un vento impetuosissimo e caldissimo. Alcuni goccioloni di pioggia tiepida cadevano pesantemente sulle tende e sui tugul del campo sudanese, e in lontananza lampeggiava e brontolava di tratto in tratto il tuono.

Se tu gli hai lasciati soli non so se li troveremo ancora. Gli Arabi, amico mio, non sono fiori di galantuomini. Non aver timori, Notis. Gli ho affidati ad un sudanese di mia conoscenza. S'arrampicarono sulla riva che veniva giù quasi a picco, tutta cosparsa di canneti e di enormi radici che s'intrecciavano confusamente le une colle altre e s'internarono sotto le oscure vôlte della foresta.

Nato, il nostro autore, fra due popoli, l'italiano e il francese, tra due razze, la bianca e la negra, nutrito, dice una sua biografia, di latte sudanese io credo gi