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D’oblìo parlava!... E su come lamento Un susurro venìa: Tutto si spegne Quando l’amore è spento.

Su questa donna Giovenale ha scritto pagine terribili: «Appena suo marito si addormentava, ella preferendo un qualunque schifoso strapuntino al letto nuziale ed imperiale, evadeva dal palazzo, seguita da una sola confidente, favorita dalle tenebre e mascherata, si portava in un luogo infame della più putrida prostituzione. E l

Ci ho pensato su, e mi son convinto che non posso far di meno di sposar Fortunata. Ho degli obblighi. Il lustrissimo Zaccaria e la lustrissima Chiaretta rimasero di sasso, perchè fino allora il contino non s'era mostrato così soggetto agli scrupoli.

Veramente Iordan volto retrorso piu` fu, e 'l mar fuggir, quando Dio volse, mirabile a veder che qui 'l soccorso>>. Cosi` mi disse, e indi si raccolse al suo collegio, e 'l collegio si strinse; poi, come turbo, in su` tutto s'avvolse. La dolce donna dietro a lor mi pinse con un sol cenno su per quella scala, si` sua virtu` la mia natura vinse;

A piè de' monti, e fra quelle alpi estreme, Onde il Francese inver l'Italia scende, Regna AMEDEO, che di virtù supreme Quasi un fulgido Sol quivi risplende; Forte così, ch'ogni nemico il teme, O se spada impugnando egli contende Fuor di dorato arcione, o se con asta Su corridor spumante altrui contrasta.

Dimodoché, asportato di Turchia in cristianitá su' princípi un terzo delle loro facoltá in contanti, mentre per otto temini ricevevano una pezza da otto, che pesava dodici, e di poi barattate queste, che pur erano buone, in altrettante false e di lega bassissima, può dirsi aver costato piú a que' paesi questa guerra sorda de' mercanti che la strepitosa e per altro grandissima guerra di Candia.

Soffi di clarinetto, e a quando a quando sordi ribollimenti di caldaia.... Non è altro che la grossa marea notturna d'un seno di donna obesa.... Qui s'infradicia l'inondante borghesia clericale e sudante, dalla faccia di sego.... La chiamano Saggezza, nel rione.... A teatro, essa lascia grondare dal palco le sue due poppe ripugnanti, su cui son tatuati questi due sudici nomi: «Pudore! Morale

Temp’ era dal principio del mattino, e ’l sol montava ’n con quelle stelle ch’eran con lui quando l’amor divino mosse di prima quelle cose belle; ch’a bene sperar m’era cagione di quella fiera a la gaetta pelle l’ora del tempo e la dolce stagione; ma non che paura non mi desse la vista che m’apparve d’un leone.

Su nella gran sala del Consiglio, Matteo Cantasirena trionfava. Egli solo non aveva paura, perchè si sentiva innocente: erano il Tolomei; il Duranti, erano il Bizzarelli, il Brunetti, il Vergani, erano coloro che volevano imporre la ingiusta, la iniqua, la sciagurata sospensione dei lavori, i soli, i veri responsabili di quegli eccessi, di quei disordini.

Damiano lasciossi cadere su d'una panca; in quell'istante gli tornò al pensiero l'ultima volta che Stella, colla sua dolce persuasione, l'aveva con lei condotto nella casa del Signore; e parevagli che la passione dell'odio cominciasse a quietarsi un poco; raccolse l'interno vigore che ancor gli restava, diede un'affettuosa occhiata al fedele compagno, e sentendo come un bisogno di pregare, inginocchiavasi.