United States or Armenia ? Vote for the TOP Country of the Week !


Vedeasi Elìa, che senza tema alcuna L'empio furor di Giesabel sopporta Sul monte; ed a nutrir l'alma digiuna Il sollecito corbo esca gli porta. In altra parte Gedeon raguna Sua gente al fiume, ed ivi a ber conforta; E de l'immenso stuol sceglie trecento, Che di prodezza dier chiaro argomento.

Tal vien quel stuol, ma da lo stuol converso De' Turchi in fuga egli è per via percosso fieramente, che da pria disperso E fu seco a fuggir poscia commosso; Acqua di fiume rassembrò, che verso Il mar sen va tutto agitato e grosso, Da cui sospinta indietro, al fin spumosa Ristagna in grembo di campagna erbosa.

59 E se gli avvien che 'l gli uomini uccida, la notte con le femine si provi; e quando in questo ancor tanto gli arrida la sorte sua, che vincitor si trovi, sia del femineo stuol principe e guida, e la decina a scelta sua rinovi, con la qual regni, fin ch'un altro arrivi, che sia più forte, e lui di vita privi.

129 Mentre lo stuol de' barbari si cala, anzi trabocca al periglioso fondo, ed indi cerca per diversa scala di salir sopra l'argine secondo; il re di Sarza (come avesse un'ala per ciascun de' suoi membri) levò il pondo di gran corpo e con tant'arme indosso, e netto si lanciò di l

Intanto Araspe il corridor frenato Spronava intorno, ed animando giva Le turbe vinte, onde mirò sul prato Sanguinoso Ottoman, che si moriva; Da repentina angoscia alto agitato Ei l'addita a lo stuol che lui seguiva, Poi con mugghio dicea d'aspro tormento: E quale spirto a guerreggiar fia lento?

Chiarissimo Signor, la cui sembianza Porge d'ogni virtute alto argomento, Poscia che ad impiegar la tua possanza Per lo stuol Rodïan stato sei lento, Odi quale per noi riman speranza; E se lo stato mio teco rammento, Ed il mio favellar vien da lontano, Non te ne caglia, ch'io non parlo in vano

39 Dove entrar si potea, con l'arme indosso stavano molti cavallieri armati. Chiede il pagan, chi gli avea in stuol grosso, ed a che effetto insieme ivi adunati. Gli fe' risposta il capitano, mosso dal signoril sembiante e da' fregiati d'oro e di gemme arnesi di gran pregio, che lo mostravan cavalliero egregio.

Che dunque latri iniquo? onde dal seno Vanamente ti scoppia il tuon de l'ire? Inghiotti le tue rabbie, e mordi il freno, Eterno specchio di sovran martire; Mira ne l'alto, che lo stuol terreno È col

Stava Ridolfo infra lo stuol più folto Sventolando d'Enrico alto stendardo, Ed avea d'oro il crin, di rose il volto, Nato in Bologna a l'Ocëan Piccardo. Non prima il rimirò, ch'a lui rivolto Alcasto in petto gli fissò lo sguardo, Ed a punto ove fermo il guardo ci tenne, L'acutissimo strale a ferir venne.

Su quella ora istessa Non men fassi aspra guerra in quella parte, ch'a l'Italiche destre era commessa; Ivi con asta infra le genti sparte Chiama suo stuol, se da gli assalti cessa, In su le mura, e Turacan salito, Di molti ancisi insanguinava il lito.