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Al punto, che io non mi lamenterei degli stivaletti rotti per andarlo a vedere. Lo compiango: tu ne farai un idiota. Ciò mi riguarda. Io pretendo farne un angelo del paradiso. Ma dimmi il nome della vittima che gittate nei miei artigli. È il duca di Balbek. Lo conosco... e l'odio. Come ciò? Un quindici giorni fa, io era sola sola in un palco agl'Italiani.

Il loro vestire e gli arredi intorno accusavano una solida agiatezza; la più giovane calzava stivaletti cittadini allacciati sul collo del piede e colla punta inverniciata; l’altra portava anelli d’oro alle dita e polsini di lana finissima. Tutte e due si affaccendarono a servirmi.

Silvia se ne occupava con molta esattezza, ma senza una soverchia premura: andava, veniva dal terrazzo al granaio, dal granaio in cucina, dalla cucina nelle camere da letto, senza mai affrettare il suo passo, non dimostrando mai alcun fastidio, non andando mai in collera, non alzando mai la voce. Era una figura alta e magra, vestita di grigio o di nero invariabilmente, coi colletti di tela, bianchissimi, diritti, puritani, col grembiule nero, con gli stivaletti di prunella nera dai tacchi bassi perchè non facessero rumore; per unico ornamento un piccolo paio di orecchini in oro. Il suo volto di un pallore opaco e malaticcio, gli occhi neri senza splendore, i capelli oscuri, tirati e stretti sulla nuca, le labbra sottili e sbiancate non serbavano alcuna traccia di gioventù. Nella serenit

Annetta portò la fanciullina sul letto e si mise a svestirla delicatamente, per riscontrare se aveva qualche ferita sul tenero corpicino. Intanto non potè a meno di rimarcare la biancheria finissima, l'eleganza degli stivaletti, le calze di seta a trafori e sopratutto la colpì un bizzarro medaglione d'oro, che raffigurava una testa da morto, appeso ad una microscopica catenella pure d'oro.

Aveva ragione Giacomo, erano quelle scarpacce che li sformavano. Oh, ma il giorno dopo avrebbe fatto una scena allo zio: Voleva gli stivaletti alti così! Poi, prima di coricarsi, corse al cassettone e, avvicinato lo specchietto, si sciolse tutti i capelli, se ne riempì le mani, e, chiusi gli occhi, prese a baciarli bisbigliando: Sono tuoi, sono tuoi, prendili, sono tuoi.

L'amabile cuginetta venne sola, a piedi, accompagnata dal vecchio servitore, poco dopo il mezzodì, quando il sole batteva a piombo ed il lastrico delle vie pareva infuocato. La povera creatura s'era sagrificata così in nome del dovere, aveva esposto i suoi capelli di stoppa e le suola de' suoi stivaletti al pericolo di pigliar fuoco, per amore della virtù minacciata e del decoro offeso.

Ed il crepuscolo scendeva lento e dolce come mai non era stato, scendeva senza la tetra malinconia dei brevi giorni invernali; nella strada il movimento cresceva invece di diminuire, le campane si chiamavano e si rispondevano allegramente, perchè era l'epoca delle feste gaie: Santa Matilde, una buona regina che si mortificava lietamente, mettendo dei sassolini negli stivaletti da ballo.

Si dondolava sulla sedia parlando con donna Teresa, Marta Giustiniani; in un momento d'oblio, era stata per accavallare una gamba sull'altra, ma notando ch'io sedeva più basso, innanzi a lei, s'era trattenuta; non così presto, ch'io non vedessi gli stivaletti di cuoio giallo finire ai polpacci, per mostrare il principio della gamba difesa da calze di seta nera.... Un piccolo inconveniente molto gradito, per me. Tuttavia pensai che forse in avvenire sarebbe avvenuto quant'era avvenuto gi

Chi non la vede? Lei è una bellezza fresca, rosea, inzuccherata. Dal salone dell'albergo, cui corrisponde la sua camera, sento la sua gonna frusciare elettricamente, sento il suo uscio richiudersi, sento per un pezzo i suoi passolini. La cameriera infine reca fuori gli stivaletti, alti, traditori, tepidi, e li lascia proprio sulla soglia.

Descrivervi la pioggia di proiettili d'ogni genere che fu scaraventata su quell'uscio, sarebbe cosa impossibile; era un turbine di stivaletti, di libri, di guanciali, di spazzole; il malcapitato se ne andò battendo a più riprese la porta e protestando che andava a far rapporto alla delegazione vicina. E ora, saranno soddisfatti! Esclamò la padrona, sempre dietro le scene.