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Il palazzo di fronte, di un bel giallo-croma, si cosparge di larghe macchie brune sotto la pioggia, poi si cambia in color legno; le lunghe stille d'acqua, ferite di traverso da un raggio di sole, diventano lucide e sembrano le pagliuche inargentate dell'abito di un allegro saltimbanco.

A ciò, figlia mia, a ciò vuol ridarti colui che tenta rapirti all'amore del tuo sposo. E costui, ti ama? Grosse stille di sudore gocciavano dalla fronte impallidita di Buonvicino mentre leggeva: il cuore gli si serrava: sentivasi mancare: più e più fioca gli diveniva la voce; qui alfine del tutto gli mancò.

Cosi`, volgendosi a la nota sua, fu viso a me cantare essa sustanza, sopra la qual doppio lume s'addua: ed essa e l'altre mossero a sua danza, e quasi velocissime faville, mi si velar di subita distanza. Io dubitava e dicea 'Dille, dille! fra me, 'dille', dicea, 'a la mia donna che mi diseta con le dolci stille'.

e i fianchi scarni pulsano, e in fiere di serpe anella torcesi la coda, e tremano le zampe in su la proda de l'ampio letto, lucide e nere. Con il fior de la bocca umida a bere ella attinge il cristallo. Io lentamente le verso a stille il vin dolce ed ardente entro quel rosso fiore de 'l piacere;

Le chiare si sbattono finchè si riducono tutt'una spuma; vi si mescolano i torli, aggiungendo poche stille d'acqua, e giù nella padella con l'olio che frigge. Così... osserva bene. Ora puoi servire in tavola. Le ore passate in cucina erano uno svago per Cardello.

Ahimè! tu piangi sempre, mia buona mamma, aveva detto un fanciullino di circa sei anni che ella si teneva al fianco su per l'erta, il quale stavale appigliato al lembo della rustica sottana. Giannino mio, ho assai faticato quest'oggi, e queste sono stille di sudore: tu piuttosto sta' buono e non piangere; fra poco arriveremo alla capanna.

O strana e mai piú intesa battaglia! onde un combattimento era nello steccato apparente e un altro invisibile nel mio cuore: il toro alcuna volta mi feriva nella pelle e ne gocciolavano alcune stille di sangue, e il popolo ne avea compassione; ma ella con i giri degli occhi suoi mi fulminava nell'anima, ma perché le ferite erano senza sangue, niuno ne avea compassione.

E le mostrai le scalfitture ancora sanguinanti, come per rendere più meritoria l'offerta. "Oh se ella ora mi prendesse le mani" pensai. E mi passò su lo spirito, vago, il ricordo di un giorno lontanissimo in cui ella mi aveva baciate le mani scalfite dalle spine e aveva voluto suggere le stille di sangue che spuntavano l'una dopo l'altra.

Ricordo uno dei suoi poemetti più accarezzati: Le Tenebre. Esso era d'un'ispirazione molto fuor del comune. Al cadere d'un giorno, l'orizzonte appariva tutto sanguinoso, come se il sole fosse per morire svenato. Il mare era una pozza grumosa ed una pioggia di stille rossiccie fendeva il cielo silenziosamente. Poi la notte cadeva sulla faccia dell'abisso: una notte cieca, così profonda che l'orrore si impadroniva degli uomini e li cacciava, a turbe, sulle alture, dove aspettavano il primo raggio del nuovo giorno. Ma il tempo prefisso passava, e, in alto, in basso, da per tutto la spaventevole oscurit

Ma aveva bel dire; la sua gioja li accuorava di più, e la loro parola cadeva languida, e fredda; come le rade stille d'un tralcio reciso che piange. Capitolo Ventesimoquarto.