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Tutto sommato, tenendo nel dovuto conto certe ineguaglianze di stile e di condotta, e il convenzionalismo di qualche passaggio, il romanzo di Bruno Sperani ha un valore notevole, si legge con piacere e fa pensare. Scritto in francese, a quest'ora conterebbe una mezza dozzina di edizioni e sarebbe riprodotto nelle appendici di tre o quattro giornali .

Il discorso importante, quello al quale Aloise di Montalto aveva a stare più attento che mai, cominciò dopo il paese di Quarto, allorquando al girare di una piccola lingua di terra che s'inoltra sul mare, videro un palazzo di campagna, di forme magnifiche e di stile severo, murato sul pendio di un colle, poco lontano dalla strada maestra.

Nella lirica come nel dramma, la forma è l'ultima sua preoccupazione; e dicendo forma non intendo parlare soltanto delle minuterie dello stile, ma dell'intiera concezione, dell'organismo dell'opera d'arte.

Con una lingua informe tuttavia, dura nelle sue determinazioni, viziosa nella sua sintassi, nuda di tutta coltura e di tutta armonia, in mezzo alla generale abitudine ad uno stile pieno di pleonasmi, con un verseggiare incerto nella sua misura, com'era possibile mai il produrre un'opera di vera poesia?

Ma per descrivere questa roba ci vuole a dirittura lo stile del Seicento. In mezzo al vestibolo, davanti all'ingresso, c'è un orologio monumentale, che fa fronte da quattro lati ed ha quattro statue, rappresentanti i quattro elementi degli antichi.

E mi sembra tanto più grave quanto più mi vo persuadendo non esser possibile che la imprecisione e la scorrettezza della parola non si riversino, per naturale analogia, su la sostanza medesima dell'opera d'arte. L'esattezza dell'espressione implica uguale esattezza d'osservazione. Il press'a poco dello stile, implica un consimile press'a poco nei caratteri, nell'analisi, nella rappresentazione.

Dunque s'a dotto no, ma fido stile credi, ama e non dubbiar, che ben pagata sar

La villa Folengo era quanto di più inestetico avessi mai visto, con un'architettura che non si poteva incolpare ad alcuno stile antico o moderno; e nel villino, il salotto di riunione era il capolavoro di quell'assenza di gusto. Gi

giocherellava a motti insulsi e con uno stile saltellante e barcollante, per sciocca simulazione d’ebbrezza, intorno la vanit

Questi pensieri lo accompagnarono fino alla meta del suo viaggio, dove gli si parò davanti agli occhi un palazzotto quadrato, sullo stile del cinquecento, colla sua torre da un fianco, e la sua cappella dall'altro, aggiunta del secolo decimo settimo, come era facile argomentare dai fregi barocchi della facciata.