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Si chiamava Antonietta Canserano, aveva diciotto anni, era molto bellina. Quel corpo inerte rimase tre ore. A poco a poco le bestie immonde riapparivano. De' piccoli musetti, dei piccoli occhietti spaurati spuntarono pei buchi. La ragazza rimaneva immobile. Finalmente si seppe il fatto. La vanella si empì di gridi femminili.

la favola di Mida e del barbiere... La favola di Mida, re di Frigia che aveva le orecchie d'asino e le teneva occulte per vergogna, e del barbiere che lo tondeva e che, pena la vita, non doveva palesare il secreto; il quale si sfogò palesandolo in un buco della terra, dal quale buco spuntarono canne, che percosse dal vento suonavano: «Mida ha l'orecchie d'asino», palesando cosí la sciagura di Mida, è favola nota.

Si lamentava tutta la notte, piangendo sola, con la testa abbandonata che aveva fatto il fosso nel cuscino. Nel giorno della Epifania, Nunziata entrò a vederla e le spuntarono le lacrime agli occhi. Lei poverina, le sorrise, le mostrò, senza parlare, l'arancia che aveva nascosta sotto alla coperta, sul petto. Senti disse Nunziata ti vengo a far compagnia. Io ti voglio bene. Sai oggi che festa è?

Prima assai del tempo come aveva detto Lui i rosai del mio giardino spuntarono tutti. La festa dei colori e dei profumi era intensa. Io e Alessio non potevamo più stare rinchiusi. L'Orsola, sofferente di reumi, mi ammoniva talvolta ma io non avevo più una fede cieca nella sua sapienza e correvo alla voce della primavera che mi chiamava all'aperto.

Regina si addormentò alla fine; e due lagrime due ritardatarie, due trainardes limpide, lente, spuntarono agli angoli degli occhi, solcarono tranquillamente le guance e bagnarono i guanciali. Erano di quelle perle, per le quali il dio dei cristiani avrebbe perdonato ben altre colpe che quelle di Regina! A mezzanotte, ella dormiva del sonno placido ed eguale dei bambini.

E trovando ora, quasi ogni giorno, un nuovo piatto dolce in tavola, pur lasciandosi vincere dalla gola, lo mangiava con un senso di rimorso che gliene guastava il sapore. E tu? Tu non ne mangi? Perchè? Due lagrime spuntarono negli occhi di don Rocco e gli scivolarono su per le gote rosee e paffute. Che hai? Che cosa è stato? Niente!

Quell'angiolo zoppicava. Andò sbilenca fino a una libreria per riporre il libro, ne prese un altro, e sempre sorridente, tornò al suo seggiolone accanto alla finestra. Ma spuntarono sugli occhi meravigliosi le lagrime trattenute fino allora, e le manine bianche non furono pronte a celarle. Ora Giusto era turbato veramente.

E in appresso spuntarono dalle acque le cime dei nuovi monti; e due esseri umani, forniti di ali, uscendo dall'ultimo battello di scampo, dove l'Albani, fratello Consolatore e Glicinia erano periti, drizzarono il volo ad uno scoglio...

Al sor Domenico, che giungeva in quel momento, spuntarono le lagrime agli occhi vedendo la mano della moglie in quella del principe della Marsiliana, e volgendosi addietro gridò, come per dare l'intonazione alla folla che lo seguiva: Evviva il nostro candidato! Evviva! rispose la folla. E il capo banda a un tratto troncò la marcia dell'Aida per incominciare l'inno di Garibaldi.