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Avvocato, poteva ancora essere tollerato; il numero dei rivali era ristretto; e poi, Dio buono, si trattava di rivali; laddove, nel campo della politica, non erano soli i rivali a fargli il viso dell'armi, ma si addensavano intorno a lui gl'invidiosi, gli odiatori di professione, i cani ringhiosi per natura, e a farla breve, tutto il banno e l'eribanno dei cattivi, degl'impotenti, dei malsani, degli spostati, degli sciocchi, e chi più ne ha ne metta.

Vero è che l'istruzione è un prezioso coefficiente per la propaganda socialista, anche quando riesca a creare un grande numero di spostati, come ha dimostrato il Bebel; ma non si dovrebbe ignorare che anche colla più crassa ignoranza non si sono evitate le ribellioni e i tentativi di rivendicazioni sociali; dalle guerre servili alle Jacqueries; dai moti di Ben Tillet in Inghilterra e dell'anabattismo in Germania e in Isvizzera, ai tumulti dei contadini del Napoletano nel secolo scorso e della Sicilia dal 1860 al 1894.

Tutti costoro lavoravano a preparare quel miserabile pranzo a due lire, ed anche a meno. Poi i camerieri, i guatteri, quanti servivano all'osteria, mangiavano gli avanzi dei poveri spostati. E gli altri tornavano alle loro case e si nutrivano d'una minestra condita col lardo, o d'un po' di polenta non condita affatto.

«Quei poveri spostati! Quegli infelicissimi che debbono vivere con una rendita insufficiente ai loro bisogni!» È un tema di discorso dei più commoventi. Non c'è famiglia che non ne conosca qualcheduno, o anche parecchi, e non ne senta una grande piet

A meno che l'artista sia uomo di genio o abbia un cuore di angelo, non sposarlo mai. Se è mediocre, è lo spostato degli spostati. Colla testa in alto per cercar sempre un bello ideale, che gli sfugge, inciampa coi piedi nella miseria che avvilisce, nell'invidia che tortura l'anima, nella displicenza cronica, che corrode i germi della vita.

Il volgo, si sa, è tutta quella gente che non importa istruire, che è bene lasciare nell'ignoranza, per utile suo, e nostro, per non accrescere il numero degli spostati, come oggi si dice, o degli spostatori, come forse si pensa. Le donnicciuole, poi, sono le loro madri, e le loro mogli; se occorre, saranno anche le loro figliuole e le loro nipoti. Gli spiriti forti non si abbassano; deridono o sorridono, secondo i casi e gli umori; ma passano sopra, gloriosi della loro dottrina, o di quella del sapiente di rimpetto; il quale sar

Il ministero era in quel tempo un sinedrio eteroclito e pazzo di personaggi spostati, ripugnanti fra loro ed assurdi; un cibreo, un baragozzo, una mascherata degna di giovedì grasso. Oggi ancora, chiunque con animo pacato si volge a giudicare quel ministero colla indifferenza filosofica di chi è sfuggito al danno e alla vergogna, non può far a meno che sentir nell'animo una grande amarezza mista a una compassione badiale. Quel ministero, di cui non si dar

La storia invero è quella di un individuo, ma essa compendia in la vita di chi sa quanti spostati.

Se in pieno secolo decimonono, col positivismo e col realismo, colla vita piena ed ardente che si vive, vi è questo qualcuno..... ebbene, io chieggo che mi mandi il suo ritratto per metterlo nella galleria degli spostati.

Mi sembrava di essere a Santa Lucia quando le femmine fanno le liti e ci sono li fuochi artificiali. I nostri Draken-ballon si sono spostati. Si annoiavano nella camera della Patria. Ora splendono e parlano in alto come enormi pappagalli gialli nel sole sulla finestra aperta del Piave. Piomba l'ordine di partire per le Grave di Papadopoli. In tre minuti tutto a posto, tutto in ordine.