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Stavo in quel momento veramente bene, con una dolcezza che mi allacciava tutta, per cui anche lo spossamento prodotto dal caldo si mutava in un simpatico languore. Che cosa avete fatto oggi? tornò a chiedere Egli, riconducendo delicatamente il mio polso sovra i miei ginocchi.

Si limitò allora a rispettarla moltissimo, a venerarla quasi talmente la ingenua ignoranza di lei glie ne imponeva! In quella specie di crepuscolo dal cuore e di spossamento forzato dei sensi, senza piacere, senza incanto, senza visione, Morella si presentò. Se il duca non era stomacato delle sue ganze di quarant'anni, ne era per lo meno sopraffatto.

«Ma la mia mente si smarrisce, una folta nebbia mi avvolge lo spirito, non posso più pensare, la ragione mi si offusca, le forze mi abbandonano... ma che è mai questo? Quale strano spossamento invade il mio corpo? le gambe rifiutano di sorreggermi, le braccia mi si fanno di ferro, le pupille pesanti, io non posso più camminare, non ci vedo più... tradimento... tradimento

Ma allora, come avviene del corpo dopo lunga fatica, egli ricadde quasi subitamente in uno spossamento strano, in una tristezza più profonda di prima; trovava pessimo quanto aveva fatto; e se un voleva ricominciare, l'altro era tentato di distruggere la prima creazione della sua mente e del suo pennello: diceva che il quadro non era suo, le figure tutt'altre da quelle che per tanto tempo aveva contemplato.

Dio! Dio!... Un altro sogno angoscioso, spaventoso!... Fece uno sforzo per destarsi, e sentì il bruciore acuto dei vescicanti. Dio! Dio!... Era desto! Ricominciava a vivere un'altra volta!... Ma dov'era?... Dov'era?... Si sforzò per muovere il capo, per vedere: sentì uno spossamento profondo.

Capì di essere stato ammalato, sentì per lo spossamento doloroso, per la gravezza del capo, di esserlo ancora. Ma Evelina?... Perchè era ?...

Seguiva un salutarsi circospetto; fu spento il lume, ma dal rumore dei passi di tanto in tanto più lontano si accôrse Rogiero che si partivano: soprastava anche un poco, e quando si fu assicurato che non vi era più alcuno, si mise a scuotere la porta con lo sforzo di un uomo che perduta ogni altra speranza riponga la sua salute nella esecuzione dell'ultimo tentativo; s'ingegnò in tutti i modi; maravigliosi, ed appena credibili, furono i suoi sforzi; pure, se molta era la sua forza di azione, moltissima gli contrapponeva forza d'inerzia la porta; giunse finalmente a smuoverla; questo però era ben altro che atterrarla; per quanto avesse fatto, assai più del doppio gli rimaneva a fare, e intanto la lena cadde consunta, lo spossamento subentrò alla furia; dalla fronte gli scorreva sudore, dalle mani sangue; sopraffatto dalla disperazione e dalla stanchezza, si lasciò andare. Tornava indietro, con qual cuore pensi chi legge: trapassato il corridore, e pervenuto sul ponticello, lo prese un pensiero: precipitarsi di sotto, e andare a spezzarsi sul pavimento, non sarebbe dar fine ad ogni travaglio, conseguire libert

L'altro tedesco, cui reputò bello convertire la sua musa di fuoco in istatua di marmo, Pigmalione alla rovescia il quale rapiva il fuoco celeste per animare la sua creatura di marmo, il Goethe scriveva di Roma: «altrove ti è mestieri cercare, qui la copia ti opprime: ad ogni passo ti occorre o palazzo, o giardino, od arco di trionfo, o intercolonio, o ruina, o casuccia, o presepio così fitto che tu potresti disegnare ogni cosa sopra il medesimo pezzetto di carta. A che serve una penna? Qui bisognerebbe possedere mille stili, e non pertanto ti sentiresti vinto ogni giorno dalla sorpresa, dall'ammirazione, non meno che dallo spossamento. Contemplando questa citt

Gli si affacciarono agli occhi globi di luce: gli oggetti circostanti parvero volgerglisi attorno; uno indefinibile spossamento gl'invase la persona, e suo malgrado lo costrinse ad abbandonarsi.