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L'albergo del signor Pfaff era situato fra Splügen e Andeer, sulla via per Coira, in posizione così felice che sempre, quando la diligenza vi si fermava dinanzi, erano esclamazioni ammirative fra i viaggiatori.

Quando fummo nella carrozzella, guidata dal signor Pfaff e seguìta a distanza da un carro coi nostri bauli, io approfittai della solitudine che si ritrovava appena fuori di Splügen, per baciar lungamente la bocca di Lidia. Era una bocca viva di colore e così perfetta di linea, ch'io mi compiaceva a serrarla e a riunirla fra le dita per meglio sentirla sotto le mie labbra.

I cavalli trottavano ora in piano, in direzione opposta a Nufenen. Erano le sei del pomeriggio e il sole si ritraeva man mano, lumeggiando le case più alte, il cimitero e la chiesetta di Splügen, senza malinconia, quasi con un senso largo di quiete abituale.

Ciò per altro bastò perchè tutti si rimettessero in cammino di gran voglia, tentando dissimulare sotto le apparenze dell'allegria la fatica che in vero riuscì insopportabile nell'ardua salita dal paesello di Splügen alla vetta del monte.

Figuratevi, diceva ella un giorno ai Caccianimico, figuratevi che mia figlia ha trovato a Splügen un centinaio di camosci, che le son corsi incontro.... Perdòno, io interruppi, seccato; i camosci erano tre e invece di correrci incontro, son fuggiti con molta naturalezza.

La strada, a sinistra di Splügen, discendeva per breve tratto, poi saliva e si stendeva piana, a gomiti, costeggiata quando dal Reno, quando dalle pinete, su ambo i lati. Il Reno, che interessava Lidia, quasi un personaggio storico di cui si son lette e udite mirabili gesta sanguinose, era nel tramonto quieto, assai sonoro; una lieve brezza moveva le cime dei pini circostanti lambendoci il viso; il cielo, privo di sole, pareva una gran vôlta sulle nostre teste, e mai quanto allora ne compresi la maestosit

Al passo, traversammo il ponte di Splügen e dal ponte ci arrestammo sulla piazzetta del villaggio, innanzi al Bodenhaus Hôtel, dove un gruppo di contadini raccolto pel riposo della sera, ci salutò con amichevol deferenza.

Vorrei, balbettò Nancy, col respiro breve per l'agitante, per l'incredibile gioia, vorrei fermarmi anche un giorno o due a Milano... a vedere delle persone care... E poi? Oh... e poi, vorrei andare in Isvizzera! solo in uno o due piccoli posti che ricordo: Splügen, Sufers, la Via Mala... E poi? disse lui, aspettando altro.