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Su 'l mare in calma, nelle barchette, che si staccavano dalla riva dello stabilimento, spiccavano nella luce dorata, signore e signorine nei loro capricciosi costumi, con in testa gli ampi cappelloni bianchi, e i giovinetti, che lo accompagnavano, quale a cavalcione della prua, quale ritto in poppa, altri con il remo vogando.

La giovane signora era avviluppata in una gran veste di drappo fino, color di rosa, tutta guarnita sul dinanzi ed intorno al lembo da un soprammesso di raso bianco con ricami a rabeschi in oro. Dalla veste usciva un piede minuscolo, delizioso nella sua incomparabile perfezione. Le braccia spiccavano sulla fodera di raso delle ampie maniche con una bianchezza di gigli e di gardenie.

Dopo la prima entrata nel doloroso luogo ve n’era un secondo conducente all’atrio, abitazione del carnefice. Nell’atrio, sinistri arnesi di dolore, spiccavano i tre legni delle forche, le scale, lo steccato per gli atti di giustizia.

Dietro i vetri d'una finestra, Loredana aveva seguito le fasi dello spettacolo immondo, e tra i curiosi, in un gruppo di scialletti che spiccavano sul colore meno intenso dei pastrani maschili, vide Adolfo Gianella il quale guardava in su, verso la casa. Me ne vado, annunziò Loredana. Addio, mamma; ho fretta! Baciò sua madre, infilò la pelliccia, corse per le scale, fu in istrada.

Ma Garibaldi, con rapida mossa, lasciò Firenze il 22 ottobre, mentre si spiccavano mandati di cattura contro di lui. La gendarmeria reale lo inseguì, e stava per raggiungerlo a Rieti, quando egli ne ripartì.

A un tratto gli venne veduta, un po' in lontananza una cavalla alta, di stupende forme, con una testa fina, delle gambe sottili e nervose, un collo elegantissimo, sul quale i turgidi meandri delle vene spiccavano in nitido risalto. La cavalla stava immobile, in una posa felicissima e atta a far valere la classica bellezza delle sue linee. To! pensò il Duca! ecco il caso mio.

Nell’altra, fra grandi cornici di legno intagliato, spiccavano i ritratti degli avi della famiglia. Qui pure grandi sedie a bracciali, ma di corame in colore con lucide borchie.

A cappezzale un crocefisso tra due quadri dalle cornici larghe e dorate, dentro alle quali spiccavano sotto il vetro due rozze litografie impiastricciate di colori, rappresentanti l'uno a S. Francesco di Paola col suo famoso bastone, l'altra un Gesù affranto sotto il peso della croce.

L'adesione di Fidelia era esplicita, senza condizioni, quale l'Albani l'aspettava, quale egli aveva il diritto di attenderla. Ma al piè di quelle cifre così gentilmente tracciate dall'amore, spiccavano due linee di carattere diverso, due linee improntate da altra mano, difformi, contorte, quasi illegibili.

Nel volto aveva un pallore terreo; le labbra quasi nere; gli occhi torvi, socchiusi; e in quella selva di capelli scuri, arruffati, spiccavano certi ciuffi grigi, che nessuno si ricordava di avergli visto. In mano teneva il forcone col quale aveva portato fuori il letame di sotto alle bestie. Guardava la campagna rovinata, senza proferir parola; gli altri, però, guatavano in viso a lui.