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By-good! esclamò egli. Credeva che vi fosse toccata qualche disgrazia e stavo per radunare alcuni basci-bozuk per venirvi a cercare... Sapete qualche cosa di Abd-el-Kerim? , mio nobile amico, rispose Fathma. Sappiamo più di quello che speravamo. E dunque? È prigioniero dello scièk Tell-Afab che sta ora guerreggiando sul lago Tscherkela. Vivo allora? , vivo, ma non per questo salvo.

«Signori. La notizia della esecuzione del Monti e del Tognetti ci ha dolorosamente contristati. Noi speravamo fino all'ultimo istante che, un atto di clemenza avesse risparmiata la vita a quei due infelici; e lo credevamo tanto più, che gi

Al nostro ritorno in Massaua speravamo trovare tutto combinato e pronto per incamminarci verso l'Abissinia, ma invece niente di tutto questo, e la sola notizia portata da un negoziante proveniente da Adua, che le mule che vi avevamo spedite a comperare, sarebbero partite un paio di giorni dopo di lui. La stagione che avanzava, questa vita monotona, resa ancor più grave per noi dopo aver provato qualche giorno di carovana, l'abitudine ormai fatta alle chiacchiere di questi paesi, dove con tutta facilit

Soltanto, allora speravamo ottenerle alleate colla monarchia; oggi, esaurita quella speranza, diciamo che cercheremo d'averle soli, por vie nostre, malgrado il Governo, e disposti a combatterlo, ov'esso si ostini in attraversarci la via.

Pare però che sino d’allora si trovassero cittadini giudiziosi e previdenti che pronosticarono l’esito esiziale di quell’imprudente passo, inquantocchè noi troviamo nel commento di Ionathan Ben Uziel la seguente invettiva, che sventuratamente fu profetica: «L’aiuto che speravamo dai Romani si svanì in fumo, perchè i Romani non sono un popolo che salva; anzi dissiparono le nostre vie, onde noi ben veggiamo che sono compiuti i nostri giorni, e che si avvicina l’estrema nostra catastrofe».

Speravamo di migliorare la nostra prima impressione su Adua, ma anche visitata per bene e con tutto il buon volere immaginabile, bisogna pur confessare che è un vero squallore. Il nucleo principale è disposto su una altura alla vetta della quale sta la chiesa maggiore, il cui tetto conico è sormontato da una grossa sfera dorata; gruppi di abitazioni si distendono nella piccola valle sottostante spingendosi pure alle alture circostanti. Perfettamente a nord sta la prima delle montagne schierate a catena e che vedemmo costituire come un anfiteatro che si protende verso est: a sud e ovest, una distesa di alture lievi e di altipiani in cui si coltiva grano, ma aridi in questa stagione e popolati solo a lunghe distanze da qualche abituro. A rompere la monotonia di queste ultime sorge isolato a sud il picco che gi

«Speravamo tuttavia; ma un sistema di reazione fu la risposta che venne dal papato. Cadde la reazione. Il papato dapprima dissimulò; vide la pace del popolo e fuggì.

Dovevamo noi lacerare la pagina gloriosa che Roma scriveva, dichiarando all'Europa che se avevamo accettato la guerra, non l'avevamo fatto per compire, a ogni prezzo, un dovere, ma perchè speravamo in una insurrezione francese?

L'indugio del treno a mettersi in moto era per noi un vero supplizio. Speravamo che, lanciandosi nello spazio, folate d'aria sarebbero venute ad attutirci la sete e a rinfrescarci la faccia. Finalmente il treno si era mosso. La lentezza e le prime fermate ci fecero capire ch'eravamo attaccati a un treno omnibus.