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Il giorno 22 luglio il Maresciallo Radeztky deciso di dare una decisiva battaglia ai Piemontesi usciva di Verona con 45 mila uomini; divideva queste forze in tre corpi l'uno capitanato dal d'Aspre doveva portarsi sulle alture e il borgo di Sona; l'altro comandato da Wratislaw doveva assalire Sommacampagna; il terzo lo teneva sotto mano il Wimpfen per soccorrere al bisogno d'Aspre o Wratislaw.

Sulla destra a Sommacampagna eransi pure erette alcune trincee, difese da un battaglione del 13º e dai Toscani con tre cannoni. Stava in riserva Novara Cavalleria. Erano in tutti appena ottomila uomini.

Da per tutto si combatteva dai nostri con impareggiabile valore guidati dal Duca di Savoia e dal duca di Genova, a baionetta spianata cacciavano gli Austriaci dalle favorevoli posizioni di Sommacampagna e di Custoza e vi si mantenevano; i morti da parte degli Austriaci furono in numero stragrande circa quattromila.

E sebbene il Wimpfen vedendo l'ostinata resistenza dei Savoiardi e dei Parmensi avesse mandato in aiuto la riserva, pure poco frutto ne riportava contro il bastione difeso dalla brava artiglieria e dalle valorose truppe di fanteria; sarebbero riusciti ad impadronirsene se Sommacampagna avesse potuto resistere. Ma come era possibile resistere mentre tre battaglioni combattevano arditamente per più ore contro tre brigate? E non sarebbero entrati in Sommacampagna neppure; ma gli Austriaci per venirne a capo, collocata una batteria di obici sull'altura del Santuario della Salute, fecero piovere nel paese tale una grandine di proiettili che i Piemontesi dovettero sloggiare e ripiegare assai ordinati sopra San Giorgio in Salice, nel qual luogo erasi gi

Il maresciallo Radetzky dopo questa battaglia che gli era costata numerose perdite si preparava a valicare il Mincio per impedire a De Sonnaz di ricongiungersi col resto dell'Esercito; intanto Carlo Alberto ordinava i suoi per assalire il nemico e cacciarlo dalle posizioni di Custoza, Sommacampagna e Staffalo, ributtarlo contro il Mincio e togliergli la ritirata su Verona.

Usciva col Bava e col Sommariva da Villafranca e presso Valleggio attaccò gli Austriaci. Ma l'astuto Radetzky indovinando la mossa aveva moltiplicato le sue forze traendole tutte con se da Mantova e da Verona, e mentre si combatteva accanitamente nei pressi di Villafranca, il Duca di Savoia e il Duca di Genova venivano furiosamente attaccati a Sommacampagna ed a Custoza.

Dopo fierissima lotta, dopo essere stati per bene otto volte respinti da Custoza e da Berettara nei quali combattimenti i principi di casa Savoia dettero prova d'indomito coraggio, finalmente gli austriaci del generale d'Aspre che ritornavano all'attacco con sempre nuovi rinforzi poterono nel cadere del giorno occupare Sommacampagna e stabilirsi nella posizione di Custoza.