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Mi diceva in poche parole: «Non voglio ingannarvi, adularvi, sarebbe far torto a chi non lo merita. Si vede in voi un giovine ingenuo ed onesto, esaltato da una passione che gl'ispira pensieri elevati, sogni poetici, qualche buon verso. Tutto il resto non ha valore.

Intanto in alto, su, fino allo zenit, coi giuochi agili e varii delle tue onde lanciavi le nostre stelle e i nostri sogni, a vicenda, vetruzzi multicolori che vengon dall'Oriente!

Amatevi fra voi, pei dolci e belli sogni ch’oggi fioriscon su la terra, uomini de la penna e de la guerra, uomini de le vanghe e de i martelli. Schiudete i cuori: in essi irrompa intera di questo l’eterna giovinezza. Io passo e canto che vita è bellezza, passa e canta con me la Primavera. Alla mia seconda bambina vissuta un mese.

Non saprei del telefono se non ne avessi veduto l'apparecchio in Direzione, e ignorerei completamente la luce elettrica, se da qualche mese non ne fosse illuminato lo stabilimento. Pensate, sono vent'anni che non esco da questa casa. Venti anni che faccio le stesse scale, che percorro gli stessi corridoi, che incontro, si può dire, le stesse facce, che mangio la stessa pagnotta e la stessa minestra, che ubbidisco alle stesse voci e che mi alzo e mi corico al suono della stessa campana. Ho dimenticato la forma delle lettere. Non ne ricevo più da un secolo. Mia madre è morta e i pochi che mi scrivevano mi hanno seppellito nella loro memoria. E mi facevano tanto bene le lettere! Una lettera era un avvenimento che mi commoveva i nervi cerebrali in un modo straordinario. La tenevo nella mano trepidante e la leggevo per una settimana, piangendo, ricordando, facendo sogni di rivedere tutto ciò che avevo perduto, e poi, sazio, la mettevo con le altre e ricadevo nell'insensibilit

L'avvocato Ludovico Bianchini si agitò sulla sedia, coi segni dello stupore più manifesto. Con tutti quei sogni, proseguì Raffaello, ero per cavarci i numeri del lotto. Ma, dopo tutto, le passai un braccio intorno alla vita e la feci sedere accanto a me. Furfante! gridò Aristide, con una smorfia di vecchio satiro. Ella riaperse le sue labbra divine, e sospirò: Sogno, o son desta?

Ma i suoi sogni? Cercò di dimenticarli ma nol potè. Aveva sognato cose strane. Ma le poteva dire false? Non era forse vero quanto aveva sognato; non era la storia, la maestra della vita, l

Oh, ve ne prego!... ella interruppe, Avvertendo una vampata di rossore salirle alle guance e alla fronte, per l'acuta indagine, la quale pareva emergere da un di quei sogni, che non d

M'inganno dunque se io dico che la gran parte di noi ha subita la mortale profanazione dei sogni più intimamente accarezzati? Sai tu dirmi in quali condizioni di raccapriciante cinismo ci è rivelato il mistero nascosto in fondo a quello che si è convenuto di chiamare l'amore?...»

Non m'era parso di vedere quella gentile figura per la prima volta, ma di riconoscerla, quasi ritrovassi incarnati in essa tutti i vaghi sogni di quegli ultimi mesi, quasi dagli occhi vivacissimi, dalla fronte spaziosa e dalle brevi labbra sorridenti si sprigionasse la modesta e schietta promessa della intima felicit

I sogni rimangono sogni, e forse è meglio così, rispose Maria. Ed ecco la realt