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Padrona della sua preda, essa sentì subito il bisogno d'allontanarsi dall'esoso soggiorno d'una fortezza e di recarsi a Roma ove l'aspettavano il trionfo della sua vittoria, e la soddisfazione di veder una rivale odiata, trascinata nel fango delle cloache pretine.

Lasso, onde avvien che qui non fa ritorno il chiaro , come altrove sole? Non ci risplende il lume di quel sole che solo suole a gli occhi tuoi far giorno. In questo altrui placido soggiorno, perchè son le campagne ignude e sole? Non ci spira il favor de le parole che fanno a fiorir le piaggie intorno.

Che interesse aveva egli a restare in quel soggiorno di cordoglio e di ombre lui cui le feste invocavano, cui l'amore agognava, cui il favore del sovrano attirava?

37 Poi che le parve aver fatto soggiorno quivi più ch'a bastanza, fe' disegno di fare in India del Catai ritorno, e Medor coronar del suo bel regno. Portava al braccio un cerchio d'oro, adorno di ricche gemme, in testimonio e segno del ben che 'l conte Orlando le volea; e portato gran tempo ve l'avea.

Passammo la serata insieme; gli domandai cento cose, me ne disse mille; e mi lesse alcune splendide pagine del suo libro che mi fecero conoscere Toledo meglio che non l'avrei conosciuta nel soggiorno d'un mese.

Indi lunge fuggia Rossan non molto, Che fra' Cilici, ove facea soggiorno, Sempre di duo begli occhi, e d'un bel volto, Servo d'Amore, ebbe la fiamma intorno. E quì tra l'armi in bianca seta involto D'oro fiammeggia, e di begli ostri adorno, E pur pomposo d'apparir s'ingegna, come a' suoi seguaci Amore insegna.

poi altre vanno via sanza ritorno, altre rivolgon onde son mosse, e altre roteando fan soggiorno; tal modo parve me che quivi fosse in quello sfavillar che ’nsieme venne, come in certo grado si percosse. E quel che presso più ci si ritenne, si chiaro, ch’io dicea pensando: ‘Io veggio ben l’amor che tu m’accenne.

Il re, con la Marchesa, come i cortigiani chiamavano la Pompadour, vi andavano spesso, preferendo i giardini di Lenôtre al Louvre; e in quello splendido soggiorno, ancora tutto pieno delle memorie del gran re e del gran secolo, le feste si succedevano, una più variata dell'altra: balli, ricevimenti, caccie, recite, e frammezzo a tutto questo, i facili intrighi, improntati della leggerezza del tempo, si legavano, rompevano e riannodavano incessantemente.

E non senza ragion: quivi soggiorno Gi

Gratitudin destavanmi gli umani Che generosi mi plaudeano intorno, Ma i plausi lor pur rïuscianmi vani. In frequente di dolor ritorno, Il loco ove ogni forza racquisto È quel dove le sante are han soggiorno: Ogni mattin l