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Virginia si sentiva un peso sul petto, che non le dava balìa di formare parola; a singulti, dopo molto spazio di tempo, favellò: Ho un taglio di tela bambagina di colore scuro, ed un altro di taffett

Madre, mia buona madre! gridava Apriletta con voce strozzata; una mano di ferro mi stringe il fianco... Io mi sento morire... Noi siamo perdute! rispondeva Febbrajuola fra i singulti della morte; questo vortice è la tana del fiero leone, e io pure mi sento trafitta dal suo mortifero dardo. Addio, mia buona Apriletta!

Quì non son mostri; inginocchiata avanti Hai Sultana, che sparge alti sospiri. Diceva ancor, ma lo sgorgar de i pianti Tra singulti interrotto, e tra sospiri Il vigor tolse; e l'angoscia crebbe Ch'ella a più favellar forza non ebbe.

Avrebbe dunque a morir lassù di fame, dopo aver uno ad uno noverati i singulti del moribondo figliuolo, dopo sorbito stilla a stilla il calice di quella desolata agonia. Ora la corrente, che tanto l'avea dianzi spaventata, le pareva desiderabile, come un rimedio, come l'unica speranza; poteva forse recarla ad una riva, dove alcuno la guardasse, la soccorresse.

A queste parole s’udì prorompere da ogni parte in singulti ed in pianti, e gravi sospiri uscirono anco da’ petti cinti di maglia e di ferro.

Domandata a gran voce la duchessa, questa non rispondeva, sebbene al respiro desse indizio d'esser viva. Passarono alcuni minuti di un profondo silenzio, nel quale non s'udivano che i singulti delle donne, e fuori il soffio impetuoso del vento che investiva le piante del parco. Eppure, uscì detto finalmente ad uno, nessuno mi potr

Tutto dinoccolato e piagnucoloso, si avvicinava a qualche signore dall'apparenza ingenua, gli si appendeva al braccio e, con voce rotta dai singulti, cominciava a tartagliare: Ninì! Ninì bello! ha pedduto sua mamm

Finalmente il furore del succubo toccò il delirio; raddoppia ardentissimi i baci e i singulti, e così stringe spietato fra le braccia di ferro il vecchio conte, che questi sentendosi spezzare le ossa del petto, singhiozzando per la insopportabile angoscia venne meno.

Un giorno, mentre la regina si doleva fra lacrime e singulti degli strani furori del principe, l'arguto ministro proferì a mezzo labbro tre parole: questione di naso! La regina, come ognun può immaginare, provò una scossa nervosa, e chinò il capo arrossendo. Il gran Canella non s'ingannava. Per accertarsi, non gli rimaneva che tentare una prova sull'animo del re. Egli non pose tempo di mezzo.

La vittoria costava troppo al suo cuore; si sforzava di calmarsi per non affliggerla maggiormente, ma non poteva dissimulare tutto quel che sentiva. «O Emiliadiss'egli, «bisogna ch'io vi lasci, e son certo che vi lascio per sempreSingulti convulsi l'interruppero, e amendue piansero a calde lacrime.