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Il signor Basilio era come coloro di cui si dice hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non sentono, hanno lingua e non parlano; ciò che gli succedeva da poche ore a quella parte gli sembrava come tremenda visione. Ma visione non sembrava ciò che avveniva a coloro che circondavano l'uomo di stato spingendolo alle porte.

Anche lei? esclamò Evelina, alzando gli occhi timorosi, che si facevano più grandi, più lucenti, mentre cercavano e fissavano, come per raccomandarsi, gli occhi del giovane. Anche lei, signor Laner? Ho da pagare la pigione e il conto del mese alla padrona. Ho da mangiare e non ho altro che dieci lire! E mostrò un biglietto sudicio, ripiegato, che ricacciò subito nel taschino del gilet.

«Stimatissimo signor Cammillo. «Abbenchè io non abbia l'onore di conoscervi personalmente la fama vostra chiarissima ovunque di gentilezza, e somma perizia nell'arte medica mi fanno ardito a chiedervi un consiglio.

Ebbene? chiese Guido, che se ne era accorto. Chieggo scusa al signor padrone.... volevo dire.... Purchè tu lo dica presto. Il signor padrone ricorda che giorno è questo? No, Giuseppe, no. Oggi è il suo compleanno.... Ah! fece soltanto Guido, la cui fronte si rannuvolò. Altre volte.... ai tempi di qualcun altro.... in questo giorno eran fiori dappertutto....

74 Deh, cortese signor, s'unque tu amasti, di me, ch'amo costui, piet

All'indomani, entrando in casa Bruni, il signor Nicola mi venne incontro dicendomi: Ti prego per carit

A un'altra volta rispose uno dei due uomini. E nel caso che la ditta si risolvesse a fare maggiori sacrifizî il signor Giovannino lo avviser

A questo punto la portinaia, l'unico cameriere promiscuo di Alfredo, reca ridendo una lettera; una sola, oggi, dice, miracolo. Meglio, sorse a dire Alfredo, che così potrò rispondere alle precedenti di maggiore impegno. Vediamola dunque, anche questa unica lettera: Gentile Signor Alfredo, Da Montecarlo, fine Settembre 18...

Il signor Prospero vide allora tutta la gravit

DON IGNAZIO. Non vi ho io dimandato piú volte se in quel giorno della festa vi fusse piaciuta alcuna di quelle gentildonne, e mi dicesti di no? DON FLAMINIO. Era cosí veramente; ma essendomi offerta costei con mio poco discomodo, me ce inchinai. LECCARDO. Signor don Flaminio, Carizia v'aspetta agli usati piaceri, e che le perdoniate se vi ha fatto aspettar un poco.