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Ben sapev'ei che volea dir lo muto; e pero` non attese mia dimanda, ma disse: <<Parla, e sie breve e arguto>>. Virgilio mi venia da quella banda de la cornice onde cader si puote, perche' da nulla sponda s'inghirlanda; da l'altra parte m'eran le divote ombre, che per l'orribile costura premevan si`, che bagnavan le gote.

Tuttavia, perché mo vergogna porte del tuo errore, e perché altra volta, udendo le serene, sie più forte, pon giù il seme del piangere e ascolta: udirai come in contraria parte mover dovieti mia carne sepolta. Mai non t’appresentò natura o arte piacer, quanto le belle membra in ch’io rinchiusa fui, e che so’ ’n terra sparte;

96 Suggiunse poi: Tu forse avevi speme, se potevi nasconderti quel punto, che non mai più per raccozzarci insieme fossimo al mondo: or vedi ch'io t'ho giunto. Sie certo, se tu andassi ne l'estreme fosse di Stige, o fossi in cielo assunto, ti seguirò, quando abbi il destrier teco, ne l'alta luce e giù nel mondo cieco.

Poi le si mise innanzi tutte e sette, e dopo se', solo accennando, mosse me e la donna e 'l savio che ristette. Cosi` sen giva; e non credo che fosse lo decimo suo passo in terra posto, quando con li occhi li occhi mi percosse; e con tranquillo aspetto <<Vien piu` tosto>>, mi disse, <<tanto che, s'io parlo teco, ad ascoltarmi tu sie ben disposto>>.

Prima che sie l

Tuttavia, perche' mo vergogna porte del tuo errore, e perche' altra volta, udendo le serene, sie piu` forte, pon giu` il seme del piangere e ascolta: si` udirai come in contraria parte mover dovieti mia carne sepolta. Mai non t'appresento` natura o arte piacer, quanto le belle membra in ch'io rinchiusa fui, e che so' 'n terra sparte;

Subito dopo udii un riso e un'altra voce che mi pietrificarono. Sie Böser! Cattivo! Era Violet. Mi fermai, palpitante, a due passi dalla carrozza. L'uomo voltò il capo verso di me. Allora girai dietro la carrozza, mi fermai in mezzo alla via, fingendo di guardare il tetto e i pinnacoli della casa Nassau che spuntavano nel chiaro di luna.

E io a lui: <<Se 'l presente rigagno si diriva cosi` dal nostro mondo, perche' ci appar pur a questo vivagno?>>. Ed elli a me: <<Tu sai che 'l loco e` tondo; e tutto che tu sie venuto molto, pur a sinistra, giu` calando al fondo, non se' ancor per tutto il cerchio volto: per che, se cosa n'apparisce nova, non de' addur maraviglia al tuo volto>>.

E uno incominciò: «Ciascun si fida del beneficio tuo sanza giurarlo, pur che ’l voler nonpossa non ricida. Ond’ io, che solo innanzi a li altri parlo, ti priego, se mai vedi quel paese che siede tra Romagna e quel di Carlo, che tu mi sie di tuoi prieghi cortese in Fano, che ben per me s’adori pur ch’i’ possa purgar le gravi offese.

Tuttavia, perché mo vergogna porte del tuo errore, e perché altra volta, udendo le serene, sie più forte, pon giù il seme del piangere e ascolta: udirai come in contraria parte mover dovieti mia carne sepolta. Mai non t’appresentò natura o arte piacer, quanto le belle membra in ch’io rinchiusa fui, e che so’ ’n terra sparte;