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(scattando in piedi, subito imitata da D. Gasparino che sibila) Chi? 'U ritrattu? Quali ritrattu? (tirando Brasi forte per la giacca) Aspetta, non ti p

Ed ecco, a poco a poco il vento sale, Punge, penètra, sibila, travolge, Fiero scotendo l’ale. Ed è voce di pianto alta e suprema, Ed è lungo e gemente urlo d’angoscia, E la foresta trema. Son palpiti di fronde e son sussulti. Parole d’ira sibilate a volo, Aneliti, singulti.... Squallida e nuda, ad un ricordo avvinta, Via per la selva turbinando gira L’anima d’un’estinta;

Anche queste scompaiono; ma continuano i razzi a stella, i fuochi d'artificio di ogni specie, di ogni forma, che riempiono l'atmosfera di luce, di fumo, dilettevoli a vedere; seguono ruote di fuoco, scintille, covoni fiammeggianti; tutto ciò strepita, sibila, rimbomba, tutta l'atmosfera è avvolta in un fumo infuocato e gli spiriti degli elementi sembrano migliaia di folletti di fuoco, draghi di luce, lucertole, mosche, lucciole, serpenti di fuoco che festeggino il più pazzo carnevale di streghe nell'aria, o che traversino il cielo.

respirerem la brezza vagabonda che avviva fiore e stel; liberi come barca sopra l’onda, allodola pel ciel!... Di questi cenci non aver paura, non temer quando sibila il rovajo, o la neve implacabile, a gennajo, ci blocca su le vie. La vita è dura. Meglio liberi andar con freddo e fame che infrangerci a le sbarre de la legge. Questa che tutto afferra e tutto regge pesando come cupola di rame

Stormiscono gli sterpi sotto i suoi passi pesanti e precipitosi, e lascia dietro di tutta una treccia di erbe abbassate e di cardi spezzati, come una valanga nera e ruggente. I gauchos lo rincorrono, curvi sull'arcione. Agitano in aria il lazo che sibila roteando. Il primo laccio è lanciato; si svolge per l'aria come un serpentello lungo e sottile, e cade sulla testa del bue.

Cazzica! se v'incomodate qualcuno! Oh! che notti sono le mie, dottore! Vagabondo per Parigi, tanto che io non mi caggia spossato. Io cionco senza potermi ubbriacare ed obliare! Ritorno a casa inzaccherato, lasso, infetto. Credo che quel letto, il quale, ieri ancora mi offriva il sonno, mi tenda le braccia: la disperazione vi si apposta, l'insonnia vi sibila di tutti i suoi serpenti! Le tenebre sono implacabili: non vi è fantasma che non vi sputi le sue furie. Io mi alzo scacciato dall'incubo delle visioni, dei desideri, dei delirii, dei rimorsi, della gelosia... tutto il mondo dell'inferno si rizza sulla mia fronte! Ed io vo, corro, urto a tutti gli angoli, investo tutti i mobili, mi rotolo sul tappeto, striscio, mi trascino fino alla porta di lei... Dessa è chiusa! Ella è rinchiusa! Ma io odo quella respirazione dolce, calma, eguale, talvolta un piccolo gemito... La pace è col

In questo modo i potenti della terra, ma in ispecie i Pontefici, costumarono un giorno partecipare alla infamia sembianza d'onore, e tuttavia costumano. Freme il mondo, o sibila, o ride; ed ei lo lasciano fremere, ridere, e sibilare, continuando a crear nobili le spie, e concedere indulgenze e croci ai traditori. Adesso la processione traversa un suolo che arde: egli è la piazza dei Cènci.

Nel focolare ardono ceppi enormi, e le mobili lingue azzurre e gialle s’inseguono, s’intrecciano, farfalle e serpi, in guizzi, in fughe, in nodi informi: l’allegrezza selvaggia della vampa sibila, rugge, splende, s’invermiglia d’odio e di sangue, e snoda ed attorciglia tentacoli.