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Che cosa aveva fatto a quella povera ragazza perchè, subito dopo, pazza d'orrore si buttasse dalla finestra?... E inorridendo, rabbrividendo, correva col pensiero alla signora duchessa, la nuova vittima designata, e questo pensiero era per lui un'oppressione, un orgasmo, un'ossessione.... Vedeva gli occhi languidi e dolci della giovane signora, atterriti e pieni di lacrime... udiva quella sua voce così armoniosa e tenera nella preghiera e soave nel lamento.... la udiva rotta, soffocata dalla sghignazzata triviale, dalla parola turpe, oscena, prepotente del Kloss.

Egli non si era accorto della piccola ruga che appariva sulla fronte nitida, fulgente di Nora, e che diventava profonda, sinistra;... non si era accorto nemmeno della macchia rossa di vino che aveva in mezzo allo sparato, sulla camicia bianca; quella macchia rossa che il Casalbara, nel suo torpore sonnolento, vedeva farsi sempre più grande, fastidiosa, opprimente, e che, adesso, gli ricordava i giornali, i debiti, le gesta dello zio Matteo, che gli faceva sentire, persino in quel benessere, nella quiete raccolta del salotto, così vicino a Nora, così riscaldato, così inebriato da Nora, la sghignazzata plebea, cinica, brutale del Kloss!

Il maestro ruppe in una sghignazzata satanica, che faceva il più strano contrasto coi sentimenti melanconici espressi da Silvio, il quale rimase tristamente sorpreso, e gli domandò perchè ridesse a quel modo.

Nora non gli rispose; non lo vedeva, non lo ascoltava, non lo sentiva nemmeno. Essa vedeva e sentiva le risa di Evelina, dello zio Matteo, la sghignazzata del Kloss! Tutti, tutti, tutti ridevano di lei, e le passavano tutti dinanzi in quel momento!

Baciarla?... Ma e poi?... Quella testina capricciosa si era montata non domandava più nemmeno dell'Edita.... E poi?... Se lo assolveva dalla parola data?... E il Casalbara non vedeva nemmeno quella maraviglia di capelli, di bellezza, di giovinezza.... vedeva soltanto il grugno da satiro del Kloss e ne udiva la sghignazzata beffarda. Pure, bisognava fare qualche cosa.

Avrebbe pensato, avrebbe meditato; si sarebbero trovati insieme più tardi per parlarne ancora; ma intanto provava un senso di sollievo ad essere solo, a non udire più la sghignazzata plebea, oscena, che offendeva l'immagine purissima della fanciulla bionda; la fanciulla che arrossiva tremante, cogli occhi pieni di lacrime, quando lui la baciava appena sui capelli, e che si ribellava fiera e sdegnosa, offesa nella sua delicatezza e nel suo amore, quando le regalava un vezzo di perle.

Francesco Kloss era alla banca: vista appena la lettera, a buon conto, fece dire al servitore che era fuori: poi la lesse, la rilesse, accendendosi in volto, cogli occhietti torvi, da satiro, che luccicavano.... Intravvide il pericolo e fissò immediatamente il suo piano, facendo un saltetto e una sghignazzata, per scuotersi, per stordirsi.

Ma in quel punto, a un tratto gli parve di vedere la faccia del Kloss, di udirne la sghignazzata alta, rumorosa. Doveva abbracciarla almeno?

Il mio dio serpente non ha saputo difendere la mia tribù se stesso e venne perciò giustamente schiacciato da un soldato romano, disse Ramsette con una sghignazzata amara. Fratello..... incominciò l'altro con dolcezza, Io, un principe, non sono il fratello di uno schiavo! urlò Ramsette. L'altro non si perdette di pazienza.

Il Kloss dimenando le gambette, si sdraiò di più, più vicino. Poi, con una sghignazzata, e per farle capir subito che con lui bisognava metter da parte le arie di duchessa e le smorfie ingenue, le domandò: E cussì?... Abbiamo notizie della Schönfeld?... Del noster bel contessone?