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Grande frullo frullo frullo d'ali. Rimescolio, balzi e traslochi di pennuti. Si sveglia la bella Vluuruuum e si slancia al cancelletto. Tra i fili metallici, i due beccucci innamorati si incontrano, si sfiorano, sfiorano, sfiorano, sfiorano. Pagiolin è un maschio fiero, quasi un veterano del cielo.

Clelia sotto l'impressione di quello sguardo pareva imbarazzata; guardava me e sorrideva senza muovere le labbra; io solo leggeva quel sorriso Eugenio non l'avrebbe penetrato mai; non era il sorriso dell'arte, il sorriso della natura fredda, ma il sorriso dell'amore io mi sentiva più grande d'Eugenio; la sua arte non poteva dargli ciò che poteva darmi il mio amore; le frenesie dell'artista sfiorano appena il cuore; quelle dell'amante lo passano."

Andammo soli, fuori Grotta, a Pozzuoli, a Baja.... Che cielo! che mare!... Conosci tu il boschetto che sta dietro il lago Lucrino, sulla via della grotta della Sibilla? Il terreno è in pendenza; si procede a caso, scostando i rami che vi sfiorano il viso.

Si figurò uno di quei intimi, una cuccuma piccina piccina, due sole tazze, due mani che si sfiorano tremando nell'accendere un fiammifero e nel dar fuoco allo spirito, due cuori che battono forte forte, mentre stesi in due poltroncine, col capo abbandonato indietro e la tazza fra le mani, i due amici, uomo e donna, si mandano traverso il fumo del delle frasi brevi, un po' nervose, colla voce convulsa, collo sguardo largo e fisso.

«Questo io ti dico perchè tu debba ringraziar mille volte la tua sorte che s'è voluta mutare. Ed ora... guarda come son floridi i nostri quattro figli che ci rimasero; guarda con che pace sfiorano l'ultimo sonnoIl Malumbra gettava un'occhiata sui letticini dove dormivano i piccoli suoi figli, e mentre li guardava, la sua faccia subiva un'espressione particolare.

Ma le due mani che portano e sembrano rincorrere ciascuna due perle enormi sfiorano la parete e fanno scaturire altre luci da altre lampade cosicchè appare la faccia pallida e felina, una faccia di tigre sbiancata da un chiaro di luna intrepido. Grandi occhi neri, lenti che fissano un punto poi un altro con le pause di un proiettore.

Poi posano le tazze, lui prende quell'occasione per alzarsi, per accostarsi a lei, le va dietro pian piano, si appoggia alla spalliera della poltrona, e col capo sul capo di lei, colle labbra che le sfiorano l'orecchio, coll'alito ardente che le brucia il collo le dice: « Lo sapete, Maria lo sapete, Bianca lo sapete, Teresa, che vi voglio bene