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ORGIO. Faccisi quanto comandate. Fermatevi, ché voglio esser partecipe delle vostre fatiche e compagno nelle vostre sciagure; ché le nostre fortune poiché hanno una conformitá fra loro, andiamo insieme. ATTILIO. Avendo per compagno un amico cosí caro come voi sète, la mia sciagura diverrebbe fortuna: però vo' andarmene solo e disperato.

Nella cucina pulitissima, colle finestre socchiuse, un odore di rosolii vagava. La fanciulla aveva sete. Dovete curarvi, disse l'altra. È impossibile. Tina aveva abbandonato la testa sopra una mano, la serva si chinò sul fornello senza insistere davanti alla segreta tragedia della fanciulla.

O tu che dormi ne la notte fonda De l’increato e nel mister del sogno, Per questo ben che sovra gli altri agogno, Per questa mia di te sete profonda, Svèlati!

A che condizione, occhi miei, sete, che chiusi il ben, e aperti il mal vedete? 63 Il dolce sonno mi promise pace, ma l'amaro veggiar mi torna in guerra: il dolce sonno è ben stato fallace, ma l'amaro veggiare, ohimè! non erra. Se 'l vero annoia, e il falso mi piace, non oda o vegga mai più vero in terra: se 'l dormir mi d

GIACOCO. Batti, dico. CAPPIO. Sento i pantofoli per li gradi, che vien giú. GIACOMINO. Ben trovato, mio padre! sète venuto molto desiderato. GIACOMINO. Come a quest'ora? GIACOCO. Te lo diraggio suso, ca sto allancato de fatica. SPAGNOLO. Padron, dame mis alforjas, que he dejado en esta venta.

MERLINO. Ed io nel numero di costoro mi rallegro essere, ché di te e d'altri toi simili ignoranti maravigliomi, li quali, non intendendo dramma de la tulliana facondia e gravitade virgiliana, vi sète totalmente affisi ed adescati al «quinci», «quindi», «testé», «altresí», «chiunque», «unquanco», «altronde», ed altri dal tosco usitati vocaboli.

La rovina colpisce tutti, perchè tutti hanno ceduto alla sete dell'oro, perchè tutti hanno ambito pronti e forti guadagni, che assicurassero loro godimenti materiali. Risparmiaci le tue sentenze, Camilla, disse il principe. Ma la principessa in quel momento non udiva neppure le sprezzanti parole del marito. Ella teneva la testa alta e negli occhi chiari le brillava un lampo di pensiero pertinace.

El quale, spogliando della vita, rivestí voi di innocenzia e di grazia; la quale innocenzia e grazia ricevete nel sancto baptesmo in virtú del Sangue, lavando la macchia del peccato originale, nel quale sète conceputi, contraendolo dal padre e dalla madre vostra.

23 Donne, io conchiudo in somma, ch'ogni etate molte ha di voi degne d'istoria avute; ma per invidia di scrittori state non sete dopo morte conosciute: il che più non sar

CINTIA. Vo' che me ne baciate la bocca, se la mia indignitá nol vieta. ERASTO. Io stesso non avrei potuto far l'ufficio per me stesso secondo l'animo mio, e se voi foste stato nel mio core e io nel vostro. CINTIA. Non so se io son nel vostro: so ben io che voi sète nel mio. Ma se di queste cosucce mostrate avermene cosí grand'obligo, quanto me ne devreste per quelle che non sapete?