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Io ho un servo in casa, che ha gambe sotto cosí robuste ch'è buon per caminare quattro e cinque miglia per ora, come tu proprio vorresti: te lo darò per marito, e serai madre di mia moglie e padrona della casa. NEPITA. Ne vedrai la prova, che d'oggi innanzi m'adoprerò in tuo aiuto con ogni modo possibile. ESSANDRO. Tuo ufficio sará d'aiutarmi, poiché cosí speranza me ne dai.

Fi. Nobile horsù: non più: cotesto: è nulla Faren cusì tu rimarai qui a drieto Et io me n'andarò: godi: e transtulla Lassa lo affanno a me sta un poco quieto Che un messo tale a questa tua fanciulla Mandarò: che serai per sempre lieto Il qual ser

Finito il canto Nobile a madonna Chyreresis dice in questo modo. Se amor, priego e thesoro, mai non ti vinse Forsi dal dolce canto serai vinta: Che Orpheo, con quello, a Pluto lira, extinse Et ogni infernal furia, hebbe suspinta. Ch. Se 'l tuo dir sdegno, in petto, me dipinse Hor son di sdegno, e crudelt

Sonetti. Talhor sole fra me pensoso e stanco Vo discorrendo tutto il viver mio Chi fui, chi son, de qual speme, e disio Visso ho fin qui, quasi canuto e bianco: Et dico ahi lasso, non te ne avedi ancho Che 'l tempo vola, e il mondo falso e rio te carcha , che se andrai nanti a dio Un de, quegli serai del lato mancho.

Farai lo simile de Cypri fina serai . Ben chel appari che in principio de questa nostra commissione ve comandemo che vui andag

Subito che serai intrato in casa, comanda che si tiri il collo a quante galline ci sono e che mi siano dati dinari per comprar robbe. LAMPRIDIO. Eccoti dinari, spendi ciò che tu vuoi, non me ne render conto. PROTODIDASCALO. È stato supervacuo admonircelo, egli lo fa indesinenter; non è oggi il primo giorno che cognovisti eum.

Serai a la presentia del prefato illustrissimo signor quando parer

PRUDENZIO. Videbis che tu te serai posto a ludere in qualche fòro o in qualche latere con le alee; ed io, cerciorandomene, te scoriarò vapulandote con la scutica, ché me delibero che tu non ludi se non col troco. MALFATTO. Patrone, voi sète errato, ch'io non me nne ricordo. PRUDENZIO. Dic parumper: non te aricordi tu? MALFATTO. Ben sapete che misser .

Dhe perché son tuoi passi, tanto in fugga Voi tu ch'io mi distrugga: ah crudel orso Se me puoi dar soccorso, con un sguardo. Rus. Non più che 'l tempo è tardo, e gir men voglio. Chy. Aymè, non tanto orgoglio: crudo sei. Ru. Lassate, i panni miei. Chy. serai lassato: Ma prima a te mio stato, i' vo scoprir. Rus. Parla non mi tenir la mano adosso. Chy.

Prima risponde con i calci che con la lingua: certo deve esser di razza di mulo. NEPITA. Se avessi detto d'asino, . GRANCHIO. ben, di razza d'asino volevo dire. NEPITA. E tu un'altra volta lasciami stare. Ma certo che tu non serai altro che un prosontuoso, poiché arrogantemente parli e prosontuosamente tocchi. GRANCHIO. È cosí gran male il toccare?