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Gli uccelli sentivano l'amore. Sono solo! Stanotte ho vegliato penosamente. Mio Dio, darei tutto a' tuoi poveri, sacrificherei questa mostruosa passione per le cose antiche, mi rinnegherei, ma Tu dammi per un'ora sola il conforto sommo di appoggiare la mia testa sul seno di una donna che mi ami che io ami! Chi mi ha amato? È primavera: mi guardo nello specchio come sono brutto io! 4 marzo.

Quando fu sola, non potè dormire. L'incontro di Valancourt, e le circostanze della loro separazione, non cessarono di occupare il suo spirito, ritracciandole il quadro di un'unione fortunata in seno della natura, e della felicit

Si cercò in seno la crocellina d'oro, e se la portò alle labbra, come aveva fatto la sera del 14 gennaio, dopo aver pregato. Per alcuni minuti i vecchi stettero nella sala, dalla quale avevano udito la prima volta i suoni. Seduti l'uno accanto all'altro, immersi in una meditazione profonda, non si parlavano. L'oscurit

Ora il cancello si schiudeva, e la bimba, precedendo il babbo, la mamma ed i fratelli, si avanzava con le manine incrociate sul seno per reggere un enorme fascio di fiori e di fronde, una messe tanto copiosa che la vestiva tutta e quasi le nascondeva il visino. Giunta dinanzi alla sposa si fermò, la guardò con gli occhi color di cielo, e disse: Signora, la mamma ed io....

Gli occhi della Argellani corsero allora a leggere l'epigrafe. Ah! disse la donna gentile. È qui la Caterina Stella? E rimase immobile a guardare la nicchia, in atto di chi medita, col mento raccolto tra il pollice e il medio, il gomito stretto al seno, e l'altra mano penzoloni lungo le pieghe della veste.

Ah! fosti tu! Il mio odio, covato nel più profondo dell'anima, s'è accresciuto... da far spavento a me stesso. Alberto riuscì a liberarsi da Matilde, fu sopra al suo insultatore, e colla robustezza della sua mano, cacciatagli sulla spalla, lo fece curvare a terra. Miserabile! gli disse. Dovrei schiacciarti come una vipera introdottasi nel seno della mia famiglia... Dovrei...

Va in tua malora! Udite, o Dei Lari, i dolci augurii di quelle labbra di rosa? CLAUDIA VALERIA, MARZIA ATINIA, VOLUSIA e MIRRINA Stola di lana bigia, per Claudia, bianca per Marzia e Volusia. Maniche lunghe, serrate al pugno con una fibbia. Due cinture; la prima sotto il seno, l'altra sui fianchi. Capo scoperto. Che ora? Siam presso alla quinta.

Ma essi firmarono, poi uscirono. Clemente VIII scese con pesanti passi dal trono, si accostò alla tavola, stese a stento la mano trafitta dalla podagra alla sentenza, e poi gemendo di angoscia se la ripose nel seno, come un pugnale.

DOTTORE. Io del suo acquisto e del non macchiato fior della sua verginitá per molto stupore son fuor di me stesso. O infinita Providenza, con quanti vari accidenti hai sospesi i nostri amori! per non farci accoppiare insieme, e la sua onestá avesse pericolato con il suo padre, hai fatto che Forca e Pirino con una gentil trappola abbian schernito i miei desidèri e involatamela dal seno.

L'almea lo mirò per alcuni istanti con occhi smarriti, poi gli gettò le nude braccia attorno al collo e se lo strinse al seno. Tu, tu, mio amato Abd-el-Kerim! All