United States or Netherlands ? Vote for the TOP Country of the Week !


Or dunque se il buon frate di San Marco, il quale è assunto ne l'eterne stelle, ebbe per l'opra sua cotale ardire, non io potrò ne 'l verso mio scoprire de 'l vostro sen le due belt

Or vinta dal tedio È l’anima mia; Di strano languore Morendo sen va. Ah, contro l’effluvio D’arcana malía, Il povero core Difesa non ha!

E con la destra irata, ove trapunta Fascia d'indiche perle il sen circonda, Spigne entro il ricco manto orribil punta, E v'imprime ferita ampia e profonda. L'anima coraggiosa al varco giunta Sen va col sangue, che la terra inonda, E mesta abbandonò per modo indegno Le membra, in che beltate ebbe il suo regno.

Chiama Dodone e Orlando da una parte, anche il danese consigliava il fatto; e si concluse che gettasse l'arte Malgigi, per saper dalla magia dove Marfisa con Ipalca sia. E tutti quattro a Malagigi uniti sen vanno tosto per sapere il vero. Gli aveva il mago attentamente uditi con ciglia brusche e con viso severo.

Frate Profondo. Frati, Popolo, Guardie. Tenore.... anima mia.... Ferito.... a morte.... In sen la morte io pure.... Orribil vista!... TUTTI. Qual suon lugubre!... Chi avvertì il sacrista? Tenore.... ascoltami.... questo duetto Pur troppo è l'ultimo che insiem cantiam.... Con due magnifiche note di petto Si avverta il pubblico che noi moriam.... Addio bell'angelo sul do di petto Ti ferma....

Natura non pur l'uomo, ma, piú d'uomo se cosa altéra nasce, per la chioma la tien al segno; egli la grave soma, volendo o no, sen porta, umile e domo. «Nescit vox missa reverti». HOR. ; quando l'arte mia non vi s'arrisca opporsi a quante passioni ed onte fargli può mai quella soperba fronte, ch'ei sotto soi flagelli s'invilisca.

Poi riprendea piangendo: Era fatale Quest'amor, più di te, più di me forte; Pria mi ridiede e poi mi bruciò l'ale, E infranse e ribadì le mie ritorte. Sento che tu non sei cosa mortale, Ma ne le braccia tue sento la morte; Nel foco dei tuoi baci il cor si strugge, L'alma s'eterna, e il viver mio sen fugge.

rivolto a colei, ch'era suo sole, Cresce il martir de la giornata avversa; E l'altro al caro suon de le parole Rivi di pianto per lo sen rinversa; In tanto par, che di terror sen vole Anzi al fier braccio d'AMEDEO dispersa Ogni barbara insegna; ed ei calcando Va tronchi e morti, e non d

Diceva a l'aura il fiore: Aura pietosa, Che mi porti le brine alme e vivaci, Deh! per poco su me l'ali riposa L'ali dolci così, così fugaci; Tu in sen mi svegli ogni virtù nascosa; Son mia vita ed amor solo i tuoi baci; Deh! se posar non puoi rompi il mio stelo; Che teco io venga a spazïar pe'l cielo!

Bevo e mi veggo sorgere dentro al pensier profondo Il Reno sacro, i clivi, torri, vigneti e fior. Bevo ed il vin divampami nell'estro suo straniero, Mi batte ed arde un novo cor di poeta in sen. Bevo e mi bacia un alito, un'anima, un mistero Che dal più dolce fiore de la foresta vien.