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La poesia moderna può dirsi figlia dell'amore, da che, piú che dalle tradizioni religiose ed istoriche, emerse dal nuovo sentimento amoroso. Un entusiasmo, ignoto a' greci, trasformò il rispetto col quale i germani giá da gran tempo nelle lor selve onoravano le donne, in una estetica deificazione della beltá femminina.

Ma sta' sicura che senz'onda il mare, senza splendor il sole, senza belve e nanti senza augelli fian le selve, ch'un picciol nevo mai lei poscia equare.

Tutto era oscuro, ma Emilia, distogliendo gli occhi dalle tetre selve che frastagliavan l'orizzonte, vide a manca quell'astro brillante ond'avea favellato il vecchio, e che trovavasi al di sopra del bosco.

Costei da molti nobili uomini addomandata in matrimonio, mai alcuna cosa non ne volle udire, ma, virginitá servando, si dilettava d'abitar le selve nelle quali era stata allevata e di cacciare.

A 'l gran Maggio i vènti aulenti per le selve hanno lamenti vaghi e assai lontani cori; e, recando ampi tesori d'acque, suonan le correnti. Oh bei colli, sorridenti ne' rosati albeggiamenti, d'onde salgon mille odori a' l gran Maggio! Siede in mezzo i bianchi armenti Gallo e trae novi concenti da' l suo flauto a sette fori; e i richiami ode Licori da le siepi rifiorenti a' l gran Maggio.

15 Oltremodo dolente si ripose indosso l'arme, e lo scudo alle spalle; dal mar slungossi, e per le piaggie erbose prese il camin verso una larga valle, dove per mezzo all'alte selve ombrose vide il più largo e 'l più segnato calle. Non molto va, ch'a destra, ove più folta è quella selva, un gran strepito ascolta.

Per quei boschi, nati nell'ingrato solco della sodaglia, i sentieri si avviluppano in un inestricabile labirinto di selve, fra eserciti agglomerati di conifere, sottili, diritte, vicine, che quasi si toccano, che tolgono la luce del cielo o la lasciano solamente biancheggiare fra ciuffo e ciuffo pallidamente. E scendono e salgono le viottole in un mare di eriche e di felci.

Il militare che abbiamo sentito nominare per Marco era un giovane di bassa statura, piuttosto pingue, la cui fisionomia, ilare per abitudine, lo dichiarava per uno dei buoni villici delle nostre colline. Marco, in forza della sorte cruda che gli aveva fatto estrarre il numero sei dall'urna dei coscritti, aveva dovuto lasciare da un anno il poderetto della Sambuca, le care veglie dell'inverno, nelle quali, seduto su d'una ruvida panca accanto al domestico focolare, si occupava colle mani a lavorare panieri di giunchi e colle orecchie a sentire le gravi e spaventose storie cavate dalla non mai abbastanza lodata opera del 1300 Lo specchio della vera penitenza , ove i morti fanno cose da strabiliare, i diavoli ne fanno da rabbrividire; i buoni cristiani hanno una paura che non può descriversi, paura salutare che giova moltissimo all'anima loro, mercè la quale, invece di rubare il terzo del raccolto al padrone, si contentano di pigliarne un sesto, un ottavo, un dodicesimo puranco, a seconda dell'impressione di quella paura, eccellente antidoto che l'ottimo paroco di quelle colline è in dovere di eccitare negli animi dei suoi popolani, che hanno le mani ben provviste di unghie e le gambe assai sottili. Don Antonio (il buon pastore di Sambuca), a forza di raccontare per quarant'anni di parochiale esercizio terribili apparizioni di dannati, aveva finito per crederci anche lui. E quasi che la fortuna lo avesse favorito in proposito, nello stesso circondario della sua parochia, infra le selve e i dirupi fiancheggianti il torrente Ugione, esistevano due profonde cavit

Ma non l'ignorava Giuliano, il quale andato errando di montagna in montagna, riveniva per selve e burroni al mesto richiamo; e dirigendosi a corsa verso la chiesa, giungeva che le benedizioni erano state fatte da don Marco, la bara gi

Finito l'appello, messi gli uomini per due, Sennacheribbo gli si rivolse e disse: O splendida meteora, Eccoci pronti! Orsù, Dacci il segnale, muòviti Non indugiam di più. Per vie battute e impèrvie Selve, di su, di giù, Donna Rosmunda guidaci A trar d'affanno tu!