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se non quando gridar: <<Chi siete voi?>>; per che nostra novella si ristette, e intendemmo pur ad essi poi. Io non li conoscea; ma ei seguette, come suol seguitar per alcun caso, che l'un nomar un altro convenette, dicendo: <<Cianfa dove fia rimaso?>>; per ch'io, accio` che 'l duca stesse attento, mi puosi 'l dito su dal mento al naso.

se non quando gridar: «Chi siete voi?»; per che nostra novella si ristette, e intendemmo pur ad essi poi. Io non li conoscea; ma ei seguette, come suol seguitar per alcun caso, che l’un nomar un altro convenette, dicendo: «Cianfa dove fia rimaso?»; per ch’io, acciò che ’l duca stesse attento, mi puosi ’l dito su dal mento al naso.

Tu mi stillasti, con lo stillar suo, ne la pistola poi; ch’io son pieno, e in altrui vostra pioggia repluo». Mentr’ io diceva, dentro al vivo seno di quello incendio tremolava un lampo sùbito e spesso a guisa di baleno. Indi spirò: «L’amore ond’ ïo avvampo ancor ver’ la virtù che mi seguette infin la palma e a l’uscir del campo,

«Deh, metti al mio voler tosto compenso, beato spirto», dissi, «e fammi prova ch’i’ possa in te refletter quel ch’io penso!». Onde la luce che m’era ancor nova, del suo profondo, ond’ ella pria cantava, seguette come a cui di ben far giova: «In quella parte de la terra prava italica che siede tra Rïalto e le fontane di Brenta e di Piava,

<<Deh, metti al mio voler tosto compenso, beato spirto>>, dissi, <<e fammi prova ch'i' possa in te refletter quel ch'io penso!>>. Onde la luce che m'era ancor nova, del suo profondo, ond'ella pria cantava, seguette come a cui di ben far giova: <<In quella parte de la terra prava italica che siede tra Rialto e le fontane di Brenta e di Piava,

se non quando gridar: «Chi siete voi?»; per che nostra novella si ristette, e intendemmo pur ad essi poi. Io non li conoscea; ma ei seguette, come suol seguitar per alcun caso, che l’un nomar un altro convenette, dicendo: «Cianfa dove fia rimaso?»; per ch’io, acciò che ’l duca stesse attento, mi puosi ’l dito su dal mento al naso.

Tu mi stillasti, con lo stillar suo, ne la pistola poi; si` ch'io son pieno, e in altrui vostra pioggia repluo>>. Mentr' io diceva, dentro al vivo seno di quello incendio tremolava un lampo subito e spesso a guisa di baleno. Indi spiro`: <<L'amore ond'io avvampo ancor ver' la virtu` che mi seguette infin la palma e a l'uscir del campo,

A questo intende il papa e cardinali; non vanno i lor pensieri a Nazarette, la` dove Gabriello aperse l'ali. Ma Vaticano e l'altre parti elette di Roma che son state cimitero a la milizia che Pietro seguette, tosto libere fien de l'avoltero>>. Paradiso: Canto X Guardando nel suo Figlio con l'Amore che l'uno e l'altro etternalmente spira, lo primo e ineffabile Valore

<<Deh, metti al mio voler tosto compenso, beato spirto>>, dissi, <<e fammi prova ch'i' possa in te refletter quel ch'io penso!>>. Onde la luce che m'era ancor nova, del suo profondo, ond'ella pria cantava, seguette come a cui di ben far giova: <<In quella parte de la terra prava italica che siede tra Rialto e le fontane di Brenta e di Piava,

Tu mi stillasti, con lo stillar suo, ne la pistola poi; ch’io son pieno, e in altrui vostra pioggia repluo». Mentr’ io diceva, dentro al vivo seno di quello incendio tremolava un lampo sùbito e spesso a guisa di baleno. Indi spirò: «L’amore ond’ ïo avvampo ancor ver’ la virtù che mi seguette infin la palma e a l’uscir del campo,