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Nei primi sessant’anni del secolo XIX, in mezzo a turbinose vicende, la storica Capitale seguì una via ascendente di progresso: debole progresso, è vero, ma reale e palpabile. Tra giuramenti di principi fedifraghi ed aspirazioni e sommosse di popoli, tra violente repressioni di governanti e fremiti sdegnosi di vittime, tra concessioni coraggiosamente reclamate e riforme ineluttabilmente imposte dal fatale incalzare degli eventi, il paese con la coscienza dell’esser suo e con la forza della sua storia acquistava dignit

Ma io, seguì a dire il nostro Antonino, senza badare ai gesti del suo interlocutore; io che devo fare? Occuparmi in esercizi di calligrafia per mio conto? Potrebbe ad ogni modo dar qualche lezione privata.... E allora è meglio che rimanga qui. Tanto e tanto mi tocca lavorar lo stesso, e qui almeno ho preso affezione all'ufficio.

Gli aliti si confusero. Gli occhi si chiusero. I capelli dell'una sfioravano il viso dell'altro.... Come ciò avvenne? Per quale contorsione di collo ebbe ciò luogo? Nol so. Ma la bocca dell'uno si trovò contro la bocca dell'altra. Bianca dormiva. Le loro labbra tremolarono. Un rumore sordo, come una foglia di rosa che si squarci, ne seguì.

Ciocchè fosse il Governo di Roma nel periodo che seguì la morte del Rossi lo provano i fatti seguenti: Mentre i Volontari erano accolti nell'esercito romano, sotto il nome di 1.ª legione italiana, il Governo di Roma imponeva loro di non oltrepassare i cinquecento, e quindi di sospendere l'arruolamento, ma siccome quel numero era gi

Più d'una volta io mi chinai verso di lei per scorgerle il viso, o credendo ch'ella si fosse assopita o temendo ch'ella fosse ricaduta nel deliquio. Tutte le volte ebbi la stessa sensazione inaspettata di sgomento, accorgendomi ch'ella teneva nell'ombra gli occhi sbarrati e fissi. Seguì un lungo intervallo di silenzio. Anche io e Federico ammutolimmo.

La Vittorina gli disse che la signora duchessa era ancora a letto, ma che aveva dato ordine di farlo passare. Il signor Ambrogio si sentì serrar la gola: seguì la Vittorina inciampando nei tappeti. Quando fu nello spogliatoio e vide ancora buttati sulle seggiole i vestiti, la camicetta che Nora indossava la sera innanzi, si fermò risoluto. Tornerò, disse alla Vittorina.

E così sorvegliando il nuovo domestico non tardarono ad avvedersi che vendeva l’avena, facendo digiunare il cavallo. Venne congedato. Subentrò Michele, uomo onesto, e abbastanza esperto nel servizio, ma un ubriacone di prima riga. Cesare lo seguì. Non si ubriacava mai, ma era un tal ghiottone che vuotava le casseruole sui fornelli, beveva il brodo e vi sostituiva dell’acqua. Anche questo fu messo alla porta. Ah! povero Mosè come fu rimpianto, come si deplorava la sua perdita ad ogni cambiamento! Finalmente venne Pasquale, un vero macaco, col muso delle scimmie antropomorfe: faccia rugosa, orecchie piatte, narici aperte, labbra sottili e bocca enorme, fronte ristretta, capelli neri ed irti come una spazzola. Aveva i difetti e le buone qualit

L'altra sgranò tanto d'occhi e scosse la testa. Ieri cento e due casi. Mio marito ha letto il giornale. Seguì, daccapo, il silenzio. Improvvisamente la mercantessa si licenziò, col suo sorriso bonario. Così vuol Dio. Dunque, buona giornata, Rocco! Buona giornata anche a voi disse il cocchiere. E si chinò un'altra volta a raccogliere le redini che gli erano scivolate di su le ginocchia.

Maria seguì il principe della Marsiliana con l'occhio finchè non lo vide sparire sotto l'arco della porta. L'altra continuava a ridere dicendo: Che commedia! Don Pio, il "prince Charmant", trasformato in un ranocchietto verde e giallo, don Pio Mastro delle poste che non ci sono, che commedia!

Segui, Marcellina, il loro esempio e accogli me pure al tuo seno, lascia che io pure su quella cara bocca.....