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«Oh! suonate a gloria campane! sclamò egli appena vide la visitatrice la signora Maddalena! Ma che miracolo, che buon vento, che fortuna è la mia? segga, si metta a sedere, la prego!» E voltando dieci inchini; prima che la signora avesse potuto dire una parola, gi

«Dio lodato! sospirò il pievano dando un'occhiata di traverso a donna Placidia, la quale s'era turbata prima, rassicurata poi; e ripigliato animo, tirò l'amico a sedere, in sulla sua poltrona, soggiungendo: allora segga qui, dove siede sempre la sua figliuola... «Appunto sono venuto a vederla per essa, e mi abbisogna un servizio...

E accorse egli stesso ad aprirne una; io apersi l'altra. Si segga l

Venga piuttosto qui e segga accanto a me. La ringrazio. Sedettero. E per un momento rimasero tutti e due silenziosi, subendo un penoso imbarazzo, quasi nella prescienza che quell'incontro, improntato sulle prime di così scambievole cordialit

La natura non si può vincere, talvolta si riesce a soffocare un istante, indi bisogna che segga regina all'impero del mondo; ed è appunto in forza d'un'ineluttabile legge di questa natura che la lingua delle donne... debba sciogliere la questione del moto perpetuo.

Ascoltate! ascoltate: si udì lanciar Cantachiaro il prosuntuoso suo chicchirichì! Dove saranno questi canti? In cielo o sulla terra? Io più non gli odo e pure vigileran su qualche Dio di questa isola. Ch'io mi segga anche una volta e pianga anche una volta il naufragato mio padre. Sopra l'onde furiose mi colpì questa musica addolcendo l'impeto loro e insieme il mio dolore con sua dolcezza.

Stavo per prendere un gelato, quando il Sindaco venne a dirmi in un orecchio: Vada nel mio studio, senza farsi scorgere; la mia signora lo attende. Ah! Era splendida, elegantissima!... Ella chiuse l'uscio, mi prese per una mano e mi condusse davanti a la scrivania. Segga; mi aiuti. Un altro segreto? dissi sorridendo e con voce turbata. Un altro segreto.

A poco a poco succedette al tramonto la notte; le ombre circondarono tutti gli oggetti che ci stavano intorno, i nostri volti sfuggivano alle ricerche dei nostri sguardi, fatti più audaci dalle tenebre. Raimondo chiamò Clelia dolcemente. Che vuoi? risposi e mi feci presso a lei intenerito. Che tu segga daccanto a me.

Mortella resta in piedi, senza fare un passo, contenendo la commozione che si rivela in un tremito visibile. Giana. È sofferente, signora? La prego, si segga. Costanza. Grazie. Domando perdono. Non è che una visita molto breve. Giana. Mi rincrescerebbe. La sua cortesia è misurata e guardinga.