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Sediamo: animo, sedetevi.... Veniamo all'argomento. Come smarrita. Giacomina mi ha scritto.... Che cosa mi ha scritto la buona amica? che voi volete accasarvi, che è tempo anche per voi di mettere giudizio. È giusto. Sa che le povere mie nipoti son buone e brave ragazze e anch'io sarei contenta di vederle collocate. Ma sedetevi dunque, parlate. NICOL

Sediamo, tacendo, sul queto balcone che guarda il giardino: io cucio, e tu fingi di leggere: ti gioca la bimba vicino. Rintoccan da lungi le piane campane de l’Ave Maria. Un’ombra ci scende su l’anima, non sai, non sappiamo che sia;

E, talvolta sulla guancia della persona con cui parliamo nella via noi vediamo il cavallo che passa lontano. I nostri corpi entrano nei divani su cui ci sediamo, e i divani entrano in noi, così come il tram che passa entra nelle case, le quali alla loro volta si scaraventano sul tram e con esso si amalgamano. La costruzione dei quadri è stupidamente tradizionale.

Allora il Facchinetti cambiò tono, diventò garbatissimo, si profuse in complimenti, in scappellate, fece entrare i due signori nel caffè, e li condusse a un tavolino in un angolo oscuro. Cameriere! vermouth! No... no... Mi faranno la cortesia di accettare il vermouth. No; no... grazie balbettava il signor Daniele. Prego, prego; senza complimenti; sediamo. È sempre mio buon padrone.

", rispose il bandito vi fu un tempo in cui di rado mi occorreva di tirare un secondo colpo al cervo ed al cignale ed oggi stesso, benché gli occhi miei comincino a fallirmi io non starò indietro ad alcuno, quando si tratti di assalire un nemico. Ma sediamo, devo narrarti cose importanti".

Ben detto, per una contadina! Or dunque, sediamo, con gravit

Era un bel mattino d'estate: sciolto d'ogni benda importuna il collo, vestito di un breve giubbetto, con un semplice cappello di paglia, ritornava col fido mio brik e il frate solitario ospite mio, da una lunga passeggiata ne' dintorni di Nebiolo. Stanchi più dal crescente caldo che dal cammino, ci soffermiamo vicini al presepe, e sediamo all'ombra sopra un banco di terra.

Sediamoci, Flora riprese a dire poco dopo sottovoce, mentre rimestava col cucchiaino nella sua chicchera. Sediamo e lasciamo riposare un momento il cuore. Posso dire di avere sempre temuto questo istante doloroso, quantunque l'avessi più temuto che preveduto. Può essere che domani mi sembri la cosa più naturale del mondo e che l'assurdo sia io: e dovr

È difficile trovar due anime dannate come lui e il suo meccanico; fanno a chi più commette audacie.... Volete che sediamo? disse l'altro, gettando un'occhiata alle poltrone intorno. Sapete che io ho l'onore di non poter reggermi in piedi più di dieci minuti.

Basta; ora sediamo, qui nel salotto, io nel seggiolone, tu al pianoforte... suonami qualche cosa. Un walzer di Strauss, disse Ernesta aprendo il pianoforte dimenticato. No, una romanza mesta, un notturnino. O una marcia funebre, aggiunse la bella ridendo. Ecco il notturnino... incomincio, se sbaglio non ci badare, non lo faccio a posta. E incominciò.