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L'agenzia degli omnibus da Genova per la riviera mi pare posta innanzi a una bottega da parrucchiere. È cosa sicura: , su un piazzaletto vi sono e carrozzoni e bestie e mulattieri, un subbisso d'affaracci. Mi ci incammino. Chi può dire com'io abbia le orecchie straziate! Sciü, sciä ven? Sciü, sciä, ven? -Chi vuol condurmi qua, l

Poco dopo il granchio, indizio sicuro di terra entro le ottanta leghe di distanza, si vide uno sciame di tonni che vennero a guizzare nella scia delle navi. E poco dopo i tonni che scherzavano in acqua, venne un’altra cingallegra a svolazzare tra l’albero di maestra e il trinchetto della Santa Maria. Fors’anche era la cingallegra dei giorni scorsi, povera cingallegra sperduta, che aveva intenerito il cuore di Cosma. Ma comunque fosse, cingallegra e tonni erano altri indizi di terre vicine. Anche l’onda marina, assaggiata dal pescatore del granchio, e poi via via da altri curiosi, era meno salata in quei paraggi che non fosse nelle acque delle Canarie. E quello, per bacco, era indizio di terre vastissime, di un continente a dirittura, donde si scaricassero nell’Oceano le acque dolci di grandissimi fiumi. E il mare sempre tranquillo; e il vento sempre favorevole. Laggiù da settentrione l’atmosfera un tantino più fosca; altro indizio di terra. E poi un fitto sciame d’uccelli che passavano alti, volgendo a ponente; nuovo e prezioso indizio che da ponente o da tramontana, ma sempre l

Alla sera tutto questo mondo si ritrova nel parco di Palermo sulle verdi rive del Rio della Plata; lungo le avenide, bordate di palme rigogliose, gli equipaggi sontuosi sfilano lasciando fra i pedoni una scìa d'ammirazione e di maldicenza. Al di l

Partimmo subito! Pendin da furche! Ti me caxiæ sotta æ grinte! Ti me caxiæ sotta æ grinte, e se nu te rumpo quello brûtto muro , ciû tösto me fassu appende! A Sestri, a Sestri! A Sestri! Sciü, sciâ munte con ! Sciü, sciâ munte con ! Con ! Con ! Questo è quello che si può scrivere.

Il cielo è una lugubre inondazione nella quale sembrano beccheggiare i barconi che passano alti sui vagoni interminabilmente. Un motociclista arriva con scoppi, balzi e scia schizzante. Si ferma per domandare la strada. Col suo gabbano grondante, sembra un palombaro.

Ogni mutilato insegue, sembra, col suo movimento troncato il membro rapito che certo non dorme in un cimitero del fronte ma vive, trasfigurato, la vita delle carni immateriali nella scìa della luna. O lassù, nell'elastico sorprendente tessuto delle nuvole. I mutilati sono ricevuti dalle Ombre e dai Profumi che stendono amache penose, divani spirituali, cuscini di sospiri.

Si rituffa nell'incosciente abbandono, soffocando le sue grida sotto le ondate pesanti del piacere. Poi un tremito convulso l'assale. Mi ricordo che questo tremito non cessava più. Mormorava e implorava: Ho freddo, freddo, tanto freddo, riscaldami, amore! Io la riprendo. Eccola beata, rapita, bambina. La sua anima alla deriva nuota come in una scia di bollore lunare.

Chi è in difetto è in sospetto: Sciaverio fece un balzo come se nell'aprir gli occhi avesse visto gli sbirri, e tutto arruffato e stravolto, saltò alla gola di mastro Vanni. Compare.... Scia.... gorgogliò il vecchio quasi soffocato, afferrandolo per le braccia, compare Scia.... verio, son io.... che diavolo fate....

Ed anche la girante oleosa carezza d'un battello a vapore che beatamente prende in giro colla sua scia l'isola di Capri, mammella della Terra, emersa dalla tenerezza lunare come da una serica camicia ideale!

E falciando largamente tra le imagini onde il romanzo traboccava, e citandole ad esempio da fuggirsi, dichiarava che l'autore con quella sua barca parata di pennoncelli sarebbe presto andato a finire «sulle secche della follia»; ma, aggiungeva con tristezza, «sentirete come batteran le code i pòmpili seguaci tra la scìa spumosa......