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Come me! Come me! gemeva in cuor suo il povero Daniele; e dopo un breve silenzio riprese più umile, per riuscire più persuasivo: Scusami, Maddalena, ma... per il momento... per il momento ripensiamoci. È un anno che io ci penso e ripenso. Tu , ma io no... e vorrei anch'io assuefarmi a questa... idea.

Scusami; disse l'Ariberti, che aveva fatto, durante quell'apologia dell'amico, i più brutti versacci del mondo; ma la tua retorica non mi persuade. La vita è una bella cosa; ma per viverla ci vogliono quattrini. Che cos'è vivere? Essere. Ora, per essere, a questo mondo, bisogna parere.

Però, non sapendo.... scusami, sai!... temendo di qualche malinteso.... di qualche lieve screzio, nel quale potesse tornar utile una parola amichevole, sono venuta a chiederti un colloquio.

E si levò dal seggiolone di canna ricurva, si tolse gli occhiali che depose diligentemente sur un mucchio di carte, prese il suo fazzoletto turchino che giaceva accanto, e dopo avere con esso detersa la fronte tutta bagnata, venne con ciera allegra incontro alla signora: Scusami, la mia povera vecchietta. Eccomi qua e con una fame: con una fame che guai se il pranzo non è proprio eccellente!

Caterina (con debole accento) Scusami, Ludovico.... Stasera ho qualche cosa qui, alla gola, che mi trattiene la parola, che mi trattiene la voce. Sono nervosa.... Non avertelo a male.... Volevo stare un poco vicino a te. Anzi, volevo proprio parlare con te. Sono venuta qui apposta per questo.... Ma vedo che sar

Non mi ha lasciato finire esclamò dolorosamente e mi ha voltato le spalle!:.. Ho fatto male? Forse, ahimè, ho accelerato la catastrofe che avrei voluto impedire!... E per ciò oggi che ho il cuore assai più oppresso, e sento un gran bisogno di sfogarmi nel seno di un amico fidato, sono venuto da te. Scusami!... Povera Lucia!

Manca di funicolari, questa tua Promonte! gli disse allegramente, caricando la valigia sullo svelto veicolo. Quando si sta fra le nubi, si fa trovare almeno un ippogrifo! Scusami, rispose l'altro. Ho calcolato male il tempo. Ti prego di scusarmi. Non ti scuso niente affatto: ti ringrazio.

Oh Teresa, la mia buona Teresa, quanto tempo che non t'ho abbracciata! Ma poi vedendo il suo tutore, che s'era levato dallo scrittoio e gli si avvicinava colle braccia protese, si staccò dalla balia e andò con premura verso di lui. Scusami, caro zio, se il mio primo saluto fu per la Teresa, che mi ha veduto nascere e che mi ha portato tanto in braccio.

Scusami, Fior d'oro, ma io, per eccesso d'amore, son meno forte di te. Accetterei tutti i tormenti; non saprei rassegnarmi al rischio di perderti. Ah, gran fortuna, o provvidenza del cielo, l'arrivo della marchesa di Moya! E l'arrivo inatteso di Giovanna! e gli eventi precipitati, con tutto quello che tu hai veduto stamane! Beatrice di Bovadilla è una donna incomparabile; disse Fior d'oro.

Gran Dio, quale passione! esclamò Filippo stupito. Scusami, Berto! Il giovane aveva voltato la faccia contro uno specchio e faceva dei gesti comici, che potevano essere di protesta o d'assoluzione. La signora Clarice diede in una risata. Loredana, sorpresa ella stessa e tornata calma, arrossì fino ai capelli.