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Poi se ne sono andati tutti insieme, ma Fossa rimasto ultimo colla maniglia dell'uscio in mano, mi si è rivolto e: Che cosa pensi tu del Macchiavelli? Mi ha ripetuto burlescamente. Bada che al mio ritorno mi dovrai una risposta; ti concedo di restare a letto tutti questi giorni per scriverla se ciò te la renda più facile. Ed è fuggito ridendo.

A me stava a cuore che la Marfisa fosse letta e intesa universalmente da tutti senza promuovere sbadigli; e sapendo che le veritá innegabili de' miei ritratti e de' costumi della mia patria, pennelleggiati comicamente con uno stile italiano colto, ma che pizzica dell'urbano satirico lepido, avrebbe avuto maggior numero di lettori, volli scriverla com'ella è scritta.

Alla dimane, quando la lettera fu al suo ricapito, Guido ebbe dolore d'averla scritta. Ora gli pareva di soverchio patetica, ora troppo compassata; ad ogni modo poi gli pareva che in cambio di scriverla, avrebbe saviamente e cortesemente operato ad andare in persona a licenziarsi dalla donna gentile.

A sette anni fui avviato alle scuole. Un istinto, di cui ignorava ancora le cause, mi impediva di apprendere quella lettera, di scriverla: ogni volta che mi si facevano leggere le vocali mi arrestava, mio malgrado, d'innanzi all'U; mi veniva meno la voce, un panico indescrivibile s'impossessava di me io non poteva pronunciare quella vocale! Scriverla? era peggio!

Unico avrebbe potuto e dovuto scriverla degnamente G. B. Niccolini; ed è morto, e aspetta tuttavia anch'egli la sua. Ma, l'edizione del Dante Foscoliano mi costò ben altre fatiche. M'offersi, com'era debito mio verso il generoso editore, di dirigere tutto il lavoro e corregger le prove.

Questa parola s'è pur dovuto scriverla, poichè nemmeno la più piccola apparenza di cerimonia civile o religiosa li aveva uniti. Ed essi si permettevano pel momento di assaporare tutta la felicit

«Ecco una lunga lettera e non vi è ancora ciò che mi fu cagione di scriverla. È una cosa contro il mio cuore, ma secondo la mia mente e la mia coscienza. Non ho mica presa sul serio la tua proposta di Geisenheim; ma sai perchè non vorrei vivere a Geisenheim in qualsiasi altra solitudine? Perchè occuperei troppo tutta la tua vita! Per me sarebbe il paradiso, ma non dev'essere, non lo voglio. Voglio essere una nuova fiamma in te per le opere del bene e dell'arte, e ritroverò me in tutto che penserai, in tutto che farai, quantunque in apparenza estraneo e in fatto superiore a me. Voglio però anche essere la tua vanit

In fede mia, qui c'è da farne una commedia, ed io ho una voglia matta di scriverla. Bravo! per mettere alla gogna un amico!... Hai ragione; lasciamola scrivere da un altro, nei tempi venturi. Se la scrive, io fo voto che me lo fischino. Poverino! perchè? Io ho una paura maledetta dei fischi, e tremo sempre a verghe, quando ci ho qualcosa di nuovo da mettere in scena.

La meditò lungo tempo, la scrisse, la cancellò, tornò a scriverla, a cancellarla ancora: s'accingeva, poi a mezzo pentito, gettava la cannuccia; ricominciava, ripentivasi; nessuna frase era abbastanza calzante: mai verun brano di pergamena non fu siffattamente tormentato.