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Per carattere l'Abissinese querela facilmente, ma, quantunque sempre armato, difficilmente viene al punto di far uso serio delle sue armi. Quando uno s'intesta a sostenere un argomento, o lancia un'offesa ad un compagno, la parte avversaria non ricorre a mezzi troppo energici in sua difesa, ma fa un nodo sullo scemma e battendovi un pugno esclama: scommetto tanto che non puoi provarmi la verit

Amico di Naretti, ci fece a tutti quanti festosa accoglienza, volle scendessimo tutti dalle mule, ci sedemmo in circolo, alcuni servi stesero uno scemma sulle teste per difenderci dal sole e ci fu servito dell'eccellente tecc. Si improvvisò così un accampamento molto originale e fantastico, circondati come eravamo da tanti servi, soldati, muli e cavalli. Mercoledì 7.

Il soldato che ci fu dato come guida è dei più sucidi che si possano vedere. Ad un lembo del suo scemma tiene un grosso nodo che rappresenta nientemeno che la valigia di un corriere reale, avendovi avvolte le lettere che il re, approfittando dell'occasione, invia a ras Alula.

L'abissinese non si lascia mai vedere quando mangia, e facendo questa indispensabile operazione, si raccolgono a piccoli crocchi e si coprono stendendo uno scemma sulle teste. Così pure quando parlano, lo fanno spesso sotto voce e alzando il manto a coprire la bocca. È gran lusso l'avere delle bottiglie europee in cristallo a forma di cipolla, e di queste si servono come da bicchiere.

Per vivere è loro destinato un tributo sui terreni appartenenti al villaggio cui sono addetti, e ricevono offerte private. Vestono uno scemma tutto bianco e un turbante pure bianco, rare volte giallo. Portano sempre una croce in ferro colla quale si fanno il segno della croce.

Si visitarono da capo a piedi, nelle pieghe dello scemma, si tagliarono persino i sacchettini di pelle coi talismani che portano al collo, si fece loro subire un interrogatorio, poi ci fu dichiarato che non si potevano rilasciare, e che anche noi non l'avressimo passata molto bella se ras Alula avendoci conosciuti dal re, non avesse visto quanto gli eravamo amici.

Giovedì 1.º maggio. Prima di giorno si suona la sveglia e così per le sei il bagaglio è partito e noi ci incamminiamo in coda a lui. Ci eleviamo passando di altura in altura dove la vegetazione non è gigantesca ma abbondante. Ulivi, euforbie, ficus predominano, poi molti cespugli ed arbusti fra cui eleganti gelsomini che coi loro fiori profumano l'atmosfera. In alcuni punti la via è molto erta e ingombra da pietre e rami che la attraversano. È un continuo muover di gambe e inchinarsi per non rompersi le ginocchia o lasciare un occhio infilato a qualche spino. Giunti all'estremo di un breve altipiano ci si presenta sotto una vastissima pianura che raggiungiamo, costeggiando le alture che da est ad ovest la circondano, e vi facciamo l'incontro di una grossa carovana che dalla provincia di Wolkait porta in Adua seme di cusso, cotone e scemma fatti, avvolti in stuoie o in pelli da bue. Alle otto passiamo il piccolo villaggio di Bellés che prende o d

Era bella la scena e stupendo il contrasto di questo ricevimento in una capanna di paglia, reggia del re dei re che con un cenno tutto può nel suo regno, misti alle sue mule e ai suoi cavalli, seduti a terra su dell'erba o dei tappeti europei, mangiando colle mani della carne cruda, ai piedi di un trono coperto con sete, damaschi, e ricami in argento, in presenza dei più grandi dignitari di Corte e del paese, frammischiati ad una massa di servi tutti quanti scalzi, tutti quanti coperti dal semplice scemma, spesso piuttosto sdruscito, sempre molto sudicio.

Durante tutta la presentazione, con Maderakal che faceva da interprete per le spiegazioni necessarie, il re stette freddo e impassibile, e sempre con mezzo viso coperto dallo scemma; solo mostrò un po' di sorpresa e forse anche di soddisfazione allo spiegare il letto da campo e il cuscino che si gonfiava soffiandovi.

Questa è assai limitata in Abissinia, e si riduce a pochissimi rami ed a singoli individui che la professano. Si fila il cotone di produzione indigena e lo si tesse con telai affatto primitivi per fare gli scemma, di cui però la riga rossa è fatta con cotone importato, non conoscendosi in paese l'arte del tintore.