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Due ore dopo la mamma e la signora Veronica stavano silenziose intorno al suo letto: la fanciulla teneva gli occhi chiusi nella faccia di un pallore marmoreo. Aveva le vesti in disordine; dal corsetto sbottonato le traspariva il seno, e di sotto alle gonne le usciva una gamba con la calza bianca increspata, perchè il legaccio era caduto. La signora Veronica si chinò ad accarezzarle i capelli.

Giusto a capo basso pensava: Non vi è dubbio che il notaio si è sbottonato in faccia alla notaia; ed è certissimo che la notaia ha portato in giro per Milano la notizia del testamento. Ora questo usciere minchione è tentato di credere che io sia ricco e avaro, sta pensando un po' al pignoramento e alle mille lire, ma finir

Intanto il signor Asdrubale ha sbottonato il farsettone, ha cavato di tasca il taccuino, e si è riabbottonato da cima a fondo. Il giovane leva anch'esso il taccuino ed estrae un biglietto di cinquanta lire che porge all'avversario. Ricomincia la partita. Questa volta è il signor Asdrubale che mesce, ma è ancora Donato che perde.

Egli si era sbottonato il pastrano sedendosi al tavolo, e guardava il bicchiere d'acqua; la donna se ne accorse e lo portò sul camino. Lei non parte che a mezzanotte per Bologna? domandò ancora; ma pareva parlare solamente per guadagnare tempo. : ma che fate qui? Perchè non avvisate la ragazza? Vado.

Le mani di lei pendevano fuori dei lembi del letto, ed il suo peignoir, sbottonato sul seno, offriva allo sguardo delle delizie che avrebbero messo la disperazione nel cuore di un artista. Imperciocchè alcuno non idealizza come dama natura, quando la si da questo compito! Sergio, egli stesso, restò tocco, abbarbagliato. Un brivido terribile gli corse lungo la spina.

Ma per quel giorno non volle più scendere in miniera, disse che aveva da rivedere alcuni conti, e si ritirò nello studio per non uscirne che a ora di cena. La sera rimase col Selmi e con sua sorella. Odoardo in maniche di camicia, col colletto sbottonato, fumava, beveva, sonnecchiava, stirando ogni tanto le braccia e mettendo degli sbadigli rumorosi.

Si avvicinò alla tavola, ancora col paltò indosso, sbottonato, il bavero ritto sul collo, e accarezzando Numa che si allungava, distendendosi sotto lo striscio della mano leggera, soggiunse balbettando per la collera, per l'imbarazzo di ciò che voleva dire: Ha ragione il signor Brunetti!... Si chiama proprio a.... assassinare.