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Il Vharè si alzò, rispondendo al saluto di Giorgio, e si avvicinò alla tavola della contessa Della Valle: strinse la mano a tutti e a Lalla, naturalmente, prima di tutti, senza mostrare il minimo turbamento; e dopo aver complimentato il loro arrivo a Torino, cominciò a discorrere del Morelli, del Michetti e di Satanella, un dramma nuovissimo che si recitava al Gerbino con grande successo.

Satanella non era una donna; era un caso patologico. Essa inebriava di tutti quanti l'avvicinavano; e quando aveva fatto serpeggiare nei sensi dell'uomo un fuoco divoratore, ritornava fredda e impassibile. Cleopatra uccideva lo schiavo al quale il suo capriccio avea voluto concedere una notte di amore. Satanella, dopo i suoi baci, rendeva pazzo l'amante con un riso schernitore. Ma il poeta aveva rivestito il suo mostro con versi splendidi e ispirati; la maravigliosa attrice, che ne interpretava il carattere, oltre di aggiungervi il fascino delle forme magnifiche, sapeva infondervi tanta vita, tanta verit

Lalla si scosse, abbrividì, spalancò gli occhi esterrefatta, ma poi, sciogliendosi dello scialle e sfavillando negl'improvvisi riflessi della sua veste gialla, cacciò le mani nei capelli di lui e balbettando chiamami Satanella! con voce rotta, soffocata chiamami Satanella!... Satanella tua! si abbandonò così, senza muoversi dalla poltrona, dimentica di tutto, senza lacrime, sorridendo, vinta dai sensi e dalle immagini che le tumultuavano nella mente.

Si avviarono tutti insieme, passo passo, verso i portici di Po, per ricondurre Lalla all'albergo; piovigginava e c'era un'aria fredda, frizzante. Giorgio discuteva di Satanella come opera d'arte, e gli pareva immorale. Prospero Anatolio, altro che immorale, la giudicava addirittura indecente!

Alla fine del primo atto, Satanella s'incontra in un altro caso patologico; un giovane biondo e forte, che riuniva la ferrea volont

Il marchese di Vharè capitò in teatro quando il primo atto di Satanella era gi

Allora ebbe un tremito: si alzò, senza rispondere; aiutata dal Vharè e da Giorgio, si accomodò intorno lo scialle; poi si mosse come trasognata, con Satanella dinanzi agli occhi, con la sua fosca passione nel cuore, e nella testa, ancora intontita, l'eco viva, assordante degli applausi.

Non sapeva più dove fosse, non pensava più a nulla; questo solo sentiva, che il suo cuore batteva forte col cuore di Satanella.