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Dumas dice in un modo e Giorgio Sand in un altro. Ed io, zia? Metti il romanzo nella tua vita, bambina. Nulla si fa senza la poesia. Dove la trovo questa poesia? Io non ne so nulla. Sono una sciocca; sono disperata, zia. Tu mi farai morire, zia. Una desolazione quasi infantile le si dipingeva nel volto giovanetto.

Qual parentela di indole e di gusto letterario tra Victor Hugo e Lamartine, tra Musset e Beranger, tra Dumas e Giorgio Sand, tra Flaubert e Alfonso Karr, tra Coppée e Zola?

Nel così detto Album di certa Marchesa Pallavicini di Genova io lessi scritto dalla mano della Marchesa du Devant, conosciuta nel mondo letterario col nome di Giorgio Sand, questo concetto: «Fumo di gloria non vale fumo di pipaLe pipe ed il tabacco, nei tempi della storia che raccontiamo, erano diventati assai comuni.

Napoleone Moriani emerse specialmente nelle opere del Donizetti. Fu nella Lucia un Edgardo idealmente patetico e sublime, nella Borgia un Gennaro così appassionato, che in udire dal suo labbro le parole del terzetto O madre mia, ecc., ecc., erano ben pochi gli spettatori che non si commovessero al pianto. In molti romanzi inglesi o francesi vien ricordato il Moriani; Balzac e Giorgio Sand accennano a lui ed al fascino ch'egli esercitava colla soavit

Ma vi sono fronti, come dice Giorgio Sand, alle quali non è più dato arrossire.

Se non che, non sono cotesti pochi, che determinano il sentimento del tempo: non la poesia del dolore universale; non Giorgio Sand, che sa con potenza creatrice trasfigurare lo stesso socialismo e presentarlo come la lotta del genio contro la grettezza bottegaia; non Balzac, che per la finezza della sua analisi psicologica ci fa con infinito godimento quasi dimenticare il suo banale evangelo dei diritti dell'uomo. Il dominio sulla fantasia delle moltitudini toccò piuttosto alla comune mediocrit

Balzac, i due Dumas, Eugenio Sue, Giorgio Sand, Alfonso Karr, Victor Hugo, Gauthier, Dikens, Féval.... Quanti nomi di romanzieri, di drammaturgi, di poeti, i cui volumi a mala pena si conterrebbero nel vasto salotto dove io sto scrivendo!

Una scalfittura di spilla! rispose l'altro, senza parimenti turbarsi, sapendo che la minima agitazione poteva cagionargli la morte. Si dice nondimanco, e lo si ripete ad oltranza, che i lazzaroni sono codardi. Giorgio Sand lo ripeteva ancora non è lungo tempo. Si rimisero in guardia come avanti.

Tu dunque andrai domani, o doman l'altro, al palazzo Baldovini, con un pretesto qualunque.... Potresti, per esempio, riportare un libro, che mi è stato imprestato: il Mauprat, di Giorgio Sand, che è per l'appunto rimasto sul mio tavolino. Con questa scusa cercherai di vedere la marchesa Polissena, e potrai consegnarle il biglietto che io ti scriverò alla prima fermata.