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Quando tornerá dal suo pellegrinaggio, che dirá egli? L'approverá? Pare ad entrambe che ; e continuano a raccogliere fiori per adornare i templi della dea delle nozze. Intanto l'iracondo Durvasas, uno degli uomini santi dell'India, a cui la povera Sacontala, occupata da tutt'altri pensieri, trascurò di far le dovute accoglienze, grida terribilmente: E che? Tu non rendi ossequio ad un ospite?

È vero, l'amica nostra è felice: s'è maritata, è vero, secondo i riti de' gandharvas ad uno sposo pari a lei per dignitá e per meriti. Eppure il cuor mio non è senza angustie per amore di Sacontala, e mi tormenta un dubbio... |Priyamvada|. E che dubbio è il tuo, Anusuya? |Anusuya|. Questa mattina, compiute le mistiche cerimonie, i nostri eremiti pieni di gratitudine diedero commiato al re.

La povera Sacontala non ha ancor finito di dire, che, copertosi il volto, d

Ma le buone madri sono tutt'altro; e non è adulazione il dire ch'Ella, madama, sta nel numero delle ottime. Ho l'onore, madama, di dichiararmi di lei umilissimo servitore |Grisostomo.| SULLA «SACONTALA» ossia «L'ANELLO FATALE» Dramma indiano di Calidasa

I bramini gli annunziano che quella è Sacontala, la sposa legittima di lui. Stupisce il re: gli pare strano che gli si parli di nozze. Che favola è questa mai? È levato il velo a Sacontala. Dushmanta la rimira, confessa che è bella; ma non la riconosce. Per quanto io mediti, non mi ricordo d'avere sposata costei. io darò luogo mai nella mia reggia a donna che porti in seno la prole altrui.

|Sacontala|. M'è dolce il pensiero di dover rivedere lo sposo mio; , m'è dolce... Eppure il piede mi vacilla nell'abbandonare questo bosco, questo asilo della mia giovinezza. |Priyamvada|. Oh! non sei giá mesta tu sola. Or che il momento della tua andata è vicino, mira qui come ogni cosa è afflitta! L'antelope non istá piú brucando intorno al mucchiarello d'erba cusa.

Perché il maraviglioso della Sacontala faccia effetto sull'animo de' lettori d'Italia, fa d'uopo che questi colla fantasia loro si trasportino nei boschi sacri dell'Indostan, ed assumano in certo modo per alcun tempo le opinioni e le credenze de' popoli devoti a Siva, a Rama, a Visnú.

Fin dal primo momento in cui vidi quel leggiadro principe che or ora tornò a quiete la sacra foresta, fino da quel momento gli affetti miei furono rivolti tutti a lui irreparabilmente; e quindi sono io ridotta in questo languore. Continua il dialogo tra Sacontala e le ancelle; ed ogni parola di lei la manifesta innamorata e tremante del futuro.

Canna ordina il sacrificio solenne, e piange anch'egli, e manda voti di felicitá e benedizioni sul capo della sua cara Sacontala. Piene di tenerezza sono tutte le parole dell'addio. Un coro invisibile di ninfe prega felice il viaggio a Sacontala, cantando: Sulla via ch'ella sta per correre venga compagna di lei la prosperitá.

La fresca mallica s'è sposata all'amra , soavissimo degli alberi. Portenti questi dicono le ancelle, che fanno sperare vicine le nozze a Sacontala. Un'ape, lasciato il fiore della mallica, ronza intorno al volto di Sacontala. La vergine coll'agitar della mano tenta di togliersi d'innanzi quell'insetto importuno.