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Giù tra i dirupi d'una frana s'ode una voce che dice: Com'è lontano! È voce d'uomo: non è grido di fiera, fragore d'acqua travolta, rotta, corsìa di vento. Chi può essere?... Oh vedi, un pellegrino!

Ben s'ode il ragionar, si vede il volto, ma dentro il petto mal giudicar possi. Credendo, amando, non cessai che tolto l'ebbi nel letto, e non guardai ch'io fossi di tutte le real camere in quella che più secreta avea Ginevra bella; 9 dove tenea le sue cose più care, e dove le più volte ella dormia. Si può di quella in s'un verrone entrare, che fuor del muro al discoperto uscìa.

Da cui dolce umor, chiaro stilla di virtù vera ch'oggi rado s'ode: cui non guasta fortuna, o 'l tempo rode; men che quelle di Saffo e di Camilla. Ma che dico io? Il vostro alto valore non si può comparare a cosa alcuna: perchè non che 'l poter, passa il disio. Chi vuol vivo vedere in terra amore, divin, pien di virtù, miri quest'una, vera amica de gli angioli e di Dio.

53 La spessa turba aspetta disiando la pugna, e spesso incolpa il venir tardo dei duo famosi cavallieri; quando s'ode dal padiglion di Mandricardo alto rumor che vien moltiplicando. Or sappiate, Signor, che 'l re gagliardo di Sericana e 'l Tartaro possente fanno il tumulto e 'l grido che si sente.

2 e che per medesime potuto avesson dar memoria alle sue lode, non mendicar dagli scrittori aiuto, ai quali astio ed invidia il cor rode, che 'l ben che ne puon dir, spesso è taciuto, e 'l mal, quanto ne san, per tutto s'ode; tanto il lor nome sorgeria, che forse viril fama a tal grado unqua non sorse.

93 Cillaro, so, non fu, non fu Arione di te miglior, meritò più lode; alcun altro destrier di cui menzione fatta da' Greci o da' Latini s'ode. Se ti fur par ne l'altre parti buone, di questa so ch'alcun di lor non gode, di potersi vantar ch'avuto mai abbia il pregio e l'onor che tu avuto hai;

Il popol s'ode ciò minacciare; e la minor fia questa di sue minacce: a Ottavia altro marito sceglier pretende, e che con essa ei regni. Sta il trono in lei; tu il vedi. Or, ch'io ti lasci scambiar Poppea pel trono? Ah! Neron, prendi l'ultimo addio... NER. Non piú: troppo m'irrita...

Quelle labbra amorose, dolci e care, or dolcemente chiuse, or dolce aperte, spirar per gli occhi e per l'orecchie mie a l'alma mia dolcissimo veleno? O misti insieme fior vermigli e bianchi: o sparso tra be' fior soave odore: o bramose mie labbra: o spirto ardente: o anima mia accesa: e qual desire tutto m'infiamma? E qual'è quel conforto che mi promette il bel, che s'ode e vede?

La madre e la fidanzata restano sulla scena, in preda a contorcimenti strazianti. S'ode uno sparo. Ah! grida la madre Arturo s'è ucciso! E cade in ginocchio. Martino si presenta sulla porta e grida con gioia: Salmatevi.... egli è calvo!

Prono, su 'l mar natale cui nasconde la duna, ride il sole autunnale, dolce come la luna. S'ode il mare pe 'l lido gemere, lento e grave. S'ode talora il grido fievole d'una nave che faticosa in vano lotta co 'l vento avverso, o il richiamo lontano d'un uccello disperso, o l'improvviso tuono d'un'onda più gagliarda. Ride il sole, gi