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È bello vedere il tremolio azzurro e di oro delle acque marine, però che esse abbiano senso d'amore, e voce fatidica. Al raggio della luna, che di loro s'innamora, palpitano di piacere.

Ora torniamo a Gan, che s'innamora de' tremila zecchini, che son belli: gli tocca e con la vista gli divora; poi gli ripon ne' sacri suoi cancelli; poi ride e dice: Questi gli sparagno, perch'io sono il mignon di Carlo Magno. Volle che Filinoro gli facesse una scrittura, in viso assai cortese, con la qual dell'incarco promettesse a Gan cento zecchin pagar il mese.

Nannarelli tentò anche un poema, in versi sciolti, che risale alla sua giovinezza: Guglielmo. Egli vi narra la storia d'un amore infelice, che egli afferma aver tolta fedelmente dal vero. Guglielmo, costretto per ragioni politiche a cercare un asilo nel laboratorio d'uno scultore in bronzo, s'innamora della figlia dell'artista; ne fa in bronzo una bella imagine; lo troviamo, anzi, intento a questo lavoro ch'è riuscito assai bene. L'autore non mantiene poi la promessa fatta in questo buon principio, poichè l'azione non si svolge convenientemente, giunge ad una logica conclusione. Che un giovine ami, senza esser corrisposto, una ragazza, può essere una infelicit

Quando 'l Foco d'Amor, che m'arde ognora, penso e ripenso, fra me stesso i' dico: Angiol di Dio non è, ma lo nemico che la Giustizia spinse del ciel fora. Ed è pur chi qual Angiolo l'adora, chiamando le sue fiamme «dolce intrico». Ma nego ciò, ché di Giustizia amico non mai fu chi in Demonio s'innamora.

Eccone un saggio: «Un capo degli Siù ha una bellissima figlia, la quale s'innamora un giorno del figlio del capo di una tribù nemica. «Una notte questo giovane rapisce la fanciulla, la porta in una caverna, si sposano.

OTTAV. Ei di virtú per certo non s'innamora: prepotenti modi, liberi, audaci, a lui son esca, e giogo; teneri, a lui recan fastidio. Oh cielo! io, per piacergli, e che non fea? Qual legge io rispettava ogni suo cenno: io sacro il suo voler tenea. Di furto piansi l'ucciso fratel mio: se da me laude non ne ottenea Neron, biasmo non n'ebbe.

Volete credere ch'egli s'illude di saper parlare inglese? mi ti liebig pik nik jes... oh, jes! soggiunse ridendo il Bernardini, un piccoletto brutto, con una zazzera da can barbino. È capace di dare a intendere alla bionda ch'egli è un ambasciatore russo in viaggio... State attenti che s'innamora anche questa volta... Non eran, così dicendo, molto lontani dal vero.

E quel che vedi ne l'arco declivo, Guiglielmo fu, cui quella terra plora che piagne Carlo e Federigo vivo: ora conosce come s'innamora lo ciel del giusto rege, e al sembiante del suo fulgore il fa vedere ancora. Chi crederebbe giu` nel mondo errante, che Rifeo Troiano in questo tondo fosse la quinta de le luci sante?

Castagnola ha cantato in una romanza, Emellina, la tragica fine di Corradino, il tradimento di Astura e la sua morte. Emellina è il nome di una fanciulla, figlia di Frangipane, la quale, vissuta in un castello solitario fra il cielo, il mare e le selve, s'innamora di Corradino, al primo apparir di costui, e invano tenta di salvarlo. Il soggetto è buono, ma non sempre son buoni i versi.

E quel che vedi ne l'arco declivo, Guiglielmo fu, cui quella terra plora che piagne Carlo e Federigo vivo: ora conosce come s'innamora lo ciel del giusto rege, e al sembiante del suo fulgore il fa vedere ancora. Chi crederebbe giu` nel mondo errante, che Rifeo Troiano in questo tondo fosse la quinta de le luci sante?