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Seguiva un salutarsi circospetto; fu spento il lume, ma dal rumore dei passi di tanto in tanto più lontano si accôrse Rogiero che si partivano: soprastava anche un poco, e quando si fu assicurato che non vi era più alcuno, si mise a scuotere la porta con lo sforzo di un uomo che perduta ogni altra speranza riponga la sua salute nella esecuzione dell'ultimo tentativo; s'ingegnò in tutti i modi; maravigliosi, ed appena credibili, furono i suoi sforzi; pure, se molta era la sua forza di azione, moltissima gli contrapponeva forza d'inerzia la porta; giunse finalmente a smuoverla; questo però era ben altro che atterrarla; per quanto avesse fatto, assai più del doppio gli rimaneva a fare, e intanto la lena cadde consunta, lo spossamento subentrò alla furia; dalla fronte gli scorreva sudore, dalle mani sangue; sopraffatto dalla disperazione e dalla stanchezza, si lasciò andare. Tornava indietro, con qual cuore pensi chi legge: trapassato il corridore, e pervenuto sul ponticello, lo prese un pensiero: precipitarsi di sotto, e andare a spezzarsi sul pavimento, non sarebbe dar fine ad ogni travaglio, conseguire libert

Il partito clericale adoperò il Tasso contro lo Ariosto come l'acqua benedetta contro il diavolo; s'ingegnò parimente contro il Dante, e per un tempo vi giunse; nebbia che copre la montagna per un giorno, e passa. Vedi Lettere del Bettinelli, gesuita, contro Dante. Mémoires de MARTIN DU BELLAY, l. 2. f. 86. cit. da MONTAIGNE. ......... Quello amico Non chiama.

I preparativi della partenza vennero fatti senza indugio. Faustino, che a malincuore intraprendeva questo viaggio, s'ingegnò d'informarne Luigia colla mestizia del volto e coll'azione della mimica, e vi riuscì perfettamente. La fanciulla comprese tutto, e s'immestì come lui. Ciò che Faustino avrebbe voluto farle sapere, ma che non tentò neppure per l'impossibilit

L'amico tenta ogni via di consolarlo. È vano ogni conforto. La ninfa protettrice di Sacontala ode, non veduta, i sospiri del re; s'accorge della veracitá del di lui pentimento, e ne gioisce, e comincia a sentirne pietá anch'ella. In obbedienza ai voleri di Dushmanta, un'ancella s'ingegnò di dipingere sovra una gran tela l'immagine di Sacontala. Recano al re quel ritratto.

Delle condizion di questo ill.mo sig., l'è poco tempo che sua signorìa non aveva altre che cavalli 30,000 et presto si ridusse in cavalli 300,000, s'ingegnò di rubar da suo fratello una terra grande, e che avea mura belle e grosse come quelle de Costantinopoli. Dopo comenzò ad aquistar il paese, e star sempre in campagna come fa al presente. L

Ma colui lasciò parenti? esclamò il giovane con ira feroce. Non altri che il padre vostro. Egli peraltro, non potendolo in tutto privare delle avite sostanze, s'ingegnò di toglierne gran parte, che fe' passare ai ricchi suoi amici. Il giovanetto meditò alquanto, quindi, snudando il pugnale, Vendetta, gridò, vendetta contro tutti i ricchi, contro tutti gli oppressori! Giuro di mantener la promessa.

Tornarono a casa, lungo la via si fece altra parola. Ma saliti alle loro stanze, andò la Stella a nascondersi in un angolo e cominciò a piangere dirottamente; e la madre, nell'udire quel pianto, a domandarne la cagione: cosicchè Damiano s'ingegnò a farle credere che la sorella avesse mal di capo, e si crucciasse di non poter lavorare in que' giorni che il bisogno si faceva maggiore.

Nel quale esercizio familiarissimo divenne di Virgilio, d'Orazio, d'Ovidio, di Stazio e di ciascun altro poeta famoso; non solamente avendo caro il conoscergli, ma ancora, altamente cantando, s'ingegnò d'imitarli, come le sue opere mostrano, delle quali appresso a suo tempo favelleremo.

Chi gli parlava a quel modo era don Marco, che di maraviglia in maraviglia, cominciava a provare per lui un po' di venerazione.... E Giuliano si lasciava menare non badando dove; ma quando fu nel vicolo del prete, come fumea di bevande acri e stupefacenti, sentì levarsi le immagini delle cose vedute di fresco, mescolate alle memorie rinascenti alla vista di quella casa. Entrando da don Marco s'abbandonò spossato sul vecchio divano; e il prete si diede attorno per ammanirgli un po' di cena, con pane ed uva, che s'era procacciato a fatica. Ma quando ebbe apparecchiato e chiamò l'ospite, per offrirgli quella grazia di Dio, e farsi raccontar meglio le cose avvenute al convento; lo trovò addormentato di sonno così profondo, che manco una cannonata l'avrebbe svegliato. Egli allora s'ingegnò ad assettare i cuscini del divano, in guisa che non dormisse a disagio; poi fatto coll'indice un cenno, come per fare star zitto qualcuno, tolse di l

Per che, lasciati gli studi e in Italia tornatosi, e con certi rubelli de' fiorentini congiuntosi, con loro insieme con prieghi, con lettere e con ambasciate s'ingegnò di rimuovere il detto Arrigo dallo assedio di Brescia e di conducerlo intorno alla sua cittá, estimando quella contro a lui non potersi tenere. Ma la riuscita contraria gli fece palese il suo avviso essere stato vano.