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Tutti urlavano; molte mani eran levate in alto, e qualcuno in fondo, innanzi a una tabella azzurra dalle diciture bianche, scriveva. Di tanto in tanto l'urlìo saliva di tono, la folla si commoveva violentemente, le mani s'agitavano convulse, e gli uomini sul fondo scrivevano sempre; poi riprendeva il gridare spezzato e insistente.

Il libro di Carlo Cattaneo , uomo che onora la parte nostra, mi libera dall'obbligo d'additare le immediate ragioni della gloriosissima insurrezione lombarda, estranea in tutto alle mene e alle fallite promesse dei moderati che s'agitavano fra Torino e Milano. È libro che per estrema importanza di fatti e considerazioni vuole esser letto da tutti, che nessuno ha confutato e che nessuno confuter

Appressatosi al sepolcro per comporre in un solo pensiero le tutelari imagini della morta e della lontana, i suoi occhi furono percossi da un bagliore. Sul muro funerario, accanto agli scheletri delle ghirlande votive che era venuto altre volte ad appendervi, una grande corona candida abbagliava come un'aureola. Non era intessuta di fiori, ma di bianche stoffe e di fili d'argento: una mano sapiente aveva piegato il raso bianco, i merletti bianchi, i veli bianchi, in modo da raffigurare petali nivei e foglie spumose. La sua confusione dinanzi a quel voto durò un attimo; per un attimo, pensando che nessuno al mondo fuorchè egli stesso aveva amato la morta, lo stupore, l'ignoranza dell'affetto dal quale veniva quel voto lo lasciarono perplesso e ansioso. Comprese come alla luce d'un lampo. Certo che nessuno fuorchè la creatura d'amore era potuto venire ad appendere quella corona votiva, le lacrime cominciarono a sgorgargli dagli occhi, inesauribili. Beatrice secreta, consolatrice pietosa, egli la riconosceva al pensiero d'amore che l'aveva nascostamente guidata dinanzi a quella lapide, al pensiero d'amore che le aveva fatto intrecciare quella ghirlanda. Le ossa della sorella morta avevano dovuto tremare, quando la pietosa mano aveva appeso la bianca ghirlanda! Tremando egli piangeva di gioia secreta, di gratitudine effusa, di timida speranza. Egli dunque viveva nella memoria, nel cuore di lei! Quando ancora chiedeva a stesso quali ricordi aveva lasciati alla lontana, quando dubitava d'esser rammentato da lei, ella aveva sposato la sua religione del sepolcro! Fissando lo sguardo velato alla corona luminosa pareva a lui che per un nuovo prodigio la sorella morta esprimesse i sentimenti dai quali egli era invaso; come oltre lo spazio ed il tempo il pensiero della lontana arrivava fino a lui, così oltre la vita l'anima della sorella parlava, ripeteva il consiglio che egli aveva udito altra volta: «Ama e vivi, credi e vivi, spera e viviPresentendo di adunare in uno stesso quadro le imagini belle, egli le vedeva tenersi per mano, venirgli incontro raggianti. La lontana aveva tratto dal sepolcro la morta; i due fantasmi vivevano d'una stessa vita sovrumana, intangibile. Ma sopra la meraviglia beata e l'estasi trepida e la grata fede, un sentimento di secreta ambascia gli stringeva il cuore pensando che nessuna parola mai avrebbe potuto significare alla creatura vivente l'impeto di devozione, il bisogno di genuflessione che lo piegavano. Prendere genuflesso la mano di lei, baciare la mano che aveva intessuta la corona virginea, ciò solo egli poteva. Ma gli sarebbe bastato? Tutte le cose dolci che s'agitavano in lui non lo avrebbero soffocato? E al pensiero d'amor puro dal quale era stata guidata dinanzi a quella tomba avrebbe egli risposto confessando un amore esigente, un lesivo amore? Non voleva egli ora averla per , tutta, ora che la sapeva sua nella fraternit

Ad ogni tentativo di sollevarsi, di liberarsi, di rivivere, s'agitavano in lei i ricordi minuti del suo amore, ed era come chi non potendo retrocedere, avanzare, durare sul posto, si dispera in cerca d'un aiuto o d'una idea o d'un'illusione. Di Filippo, non più notizie. Che pensava? Che contava di fare? L'aveva abbandonata così, approfittando dello insperato intervento della madre?

Oscillavano in un vapore fumoso le fiamme dei ceri, s'agitavano in un movimento ritmico le tende calate sulle finestre aperte.... Nella bianca vestaglia, con le braccia in croce, ell'era distesa sul letto.... Ma era lei, era proprio lei?

«Non esiste fra noi dissenso tra zona e zona, tra provincia e provincia. Gli osservatori superficiali, gli stranieri segnatamente, udirono talora, negli ultimi cento anni, in Italia, lagni di servi che s'agitavano contro altri servi lenti a rispondere all'agitazione; o ricordi orgogliosamente invocati, quasi a inanimarsi, di glorie locali; o rimproveri avventati da una ad altra provincia, tristissimo sollievo di schiavi che tentano addormentare col malignarsi reciproco il dolore e la vergogna delle catene; e ne desunsero pericoli pel futuro, senza intendere che la libert

Il moto italiano assumeva più sempre di giorno in giorno il carattere nazionale che ne costituisce l'intima vita. Il grido Viva l'Italia suonava nell'estrema Sicilia; fremeva in ogni manifestazione di scontento locale: conchiudeva, come il delenda Carthago di Catone, ogni discorso politico. Altrove, le moltitudini s'agitavano, insofferenti di miseria o d'ineguaglianza, in cerca d'un nuovo assetto di cose, sociale o politico: in Italia, vanto unico e speranza potente di grandi cose future, sorgevano o anelavano sorgere per una idea: cercavan la patria, guardavano all'Alpi. La libert

Qualche cosa di greve e pesante minacciava non lontana la tempesta. Non una foglia, non un filo dell'erba s'agitavano; i pochi uccelli che l

Da principio la puerpera stette alquanto quasi persona stanca per lunga fatica; aveva la bocca serrata, le nari tumide; i suoi muscoli s'agitavano ancora sotto l'impressione del male e si lasciò rivolgere ed accomodare senza resistere, come se non s'accorgesse di nulla. Poi adagio adagio riprese i sensi; ebbe sussulti di vomito; sospirò: si mosse. Lorenzo pendeva su la sua testa; gli sorrise.

Per noi dunque, pel Partito Nazionale Italiano, quando non volesse smentire vilmente il linguaggio tenuto dal 1849 in poi, nulla era cangiato. La Francia non periva: espiava Roma; ma s'anche essa non avesse dovuto mai più risorgere, era debito del Partito il dire: Perisca la Francia: viva l'Europa! Due grandi quistioni s'agitavano infatti e s'agitano tuttavia in Europa: la questione sociale e la questione della Nazionalit